Lo scorso 22 maggio hanno festeggiato il 22° anniversario di matrimonio. Ma per sei anni sono stati separati. Se Nicola e Antonella Lops, 51 e 50 anni, si sono ritrovati nove anni fa, è stato grazie a Retrouvaille, che per loro è stato un vero e proprio salvagente. Del programma per coppie in difficoltà, nato in Canada nel 1977, diffusosi rapidamente in cinque continenti ed oggi presente in 29 Paesi con oltre 150 comunità sparse in tutto il mondo, ci parlano Gianni e Denise Marucco, sposati da 45 anni, da 15 anni al servizio di Retrouvaille e da marzo 2021 responsabili, insieme a don Bernardino Giordano, dell’Associazione Retrouvaille Region Italia che riunisce le quattro comunità presenti nel Paese (Nord-ovest, Nord-est, Centro e Sud). “Abbiamo vissuto una grave crisi coniugale, durata molti anni e sfociata nella separazione”, raccontano Gianni e Denise, “ma con l’aiuto di Dio e grazie al programma di Retrouvaille abbiamo rivisto la luce e il nostro matrimonio è rinato”. Ed è proprio la gratitudine verso Dio e verso Retrouvaille che li ha spinti ad impegnarsi per ridare speranza ad altre coppie sofferenti come Nicola e Antonella; le coppie animatrici e/o responsabili del programma hanno infatti sperimentato su di sé la dolosa esperienza del conflitto e della crisi.
Nicola è un fiume in piena quando ci racconta senza sconti la storia della loro crisi. “La causa di tutto sono io”, esordisce spiegando che i problemi sono iniziati subito dopo il matrimonio, già programmato ma anticipato a causa della grave malattia di suo padre, morto poco dopo. “Il dialogo tra noi – racconta – ha iniziato a venir meno perché io stavo affrontando la morte di mio padre e Antonella, rimasta subito incinta, era tutta presa dalla gioia e dai timori della gravidanza”.
“Ognuno di noi teneva per sé emozioni, aspettative, delusioni”.
Il tradimento. Con la nascita di Paolo, oggi 21 anni, Nicola si sente messo da parte, trascurato da Antonella impegnata h24 nella cura del neonato. Così, piano piano, comincia ad innalzarsi tra loro un muro invisibile. “Eravamo consapevoli di avere qualche difficoltà – ammette Antonella -, ma convinti che fosse una cosa comune a molte coppie e che si sarebbe risolta in tempo brevi”. Invece viene meno anche l’intesa sessuale e nonostante la nascita della seconda figlia, Sara oggi diciottenne, e l’apparente tranquillità della vita familiare, Nicola inizia ad estraniarsi sempre più e a cercare fuori ciò di cui avverte la mancanza. Prima le uscite con gli amici, poi qualche tradimento occasionale, infine una relazione stabile con un’altra donna che, scoperta da Antonella, mette fine al loro matrimonio. Almeno così sembra. Nicola e Antonella arrivano alla separazione legale e solo allora, racconta lui, “messo di fronte alle mie responsabilità di padre, inizio ad occuparmi dei ragazzi, accompagnarli a scuola, alle attività sportive”.
Nel tunnel. “Ero pieno di rabbia nei confronti di Antonella e nei confronti di Dio che ritenevo cause del fallimento del mio matrimonio: lei perché mi trascurava, Dio perché aveva lasciato morire mio padre. Non litigavamo quasi mai, ma questi conflitti soffocati mi facevano stare sempre più male”. A questo si aggiungono il senso di colpa per la sofferenza arrecata alla moglie e ai figli e, poco dopo, la fine della relazione. Per Nicola iniziano attacchi di panico e poi il tunnel della depressione. A venirgli in aiuto, a sorpresa, è soprattutto Antonella, rimasta sullo sfondo ma sempre presente nella vita di Nicola, nonostante il dolore per l’abbandono.
“Mi sembrava di sprofondare in un pozzo senza uscita, avevo ricorrenti pensieri di morte ma lei non mi ha mai abbandonato”.
Toccare il fondo e riscoprire Dio: “Accompagnando a messa i ragazzi che frequentavano il catechismo, ascoltavo la Parola di Dio e questo ha iniziato ad aprire il mio cuore indurito. Provavo sentimenti contrastanti, cercavo ancora avventure senza impegno ma un giorno il Signore mi ha fatto cadere le scaglie dagli occhi. Come in una folgorazione, ho iniziato a cercare una via per salvare il mio matrimonio”. Nicola chiede ad un amico di invitare Antonella alla prima Comunione di suo figlio, riesce a prenderla da parte e le chiede di perdonarlo.
“Un fulmine a ciel sereno che mi ha spiazzato”, ammette Antonella che nel frattempo aveva iniziato anche lei un percorso di riavvicinamento alla fede. “Nei primi tempi della separazione – racconta – oltre alla sofferenza per il tradimento mi sentivo una ‘scartata’, una ‘colpevole’, soprattutto in chiesa, ma riavvicinandomi alla fede mi sono sentita presa per mano da Dio.
Non mi sono più sentita ‘la separata’, e sentendomi amata dal Signore, unica e preziosa ai suoi occhi, mi è venuto naturale aiutare Nicola”.
Mai però, assicura, l’aveva sfiorata il pensiero di una possibile riconciliazione. Così Antonella prende tempo. Non può permettersi, né per lei né per i suoi figli, di “sbagliare di nuovo” ma, spinta da Nicola, con un po’ di titubanza accetta di approdare a Retrouvaille.
Verso la luce. “Il percorso è stato positivo fin dall’inizio – racconta Antonella -. Il programma ci ha fatto scoprire chi eravamo, che cosa volevamo, ci ha aiutato a ricostruire dialogo e fiducia e a ricreare una relazione che credevamo perduta”. Punto di forza, “la testimonianza di coppie che hanno sperimentato e superato la crisi”. “Già dal primo weekend in ottobre – il ricordo di Nicola – ci siamo chiesti vicendevolmente perdono e ce lo siamo dati. Io avevo un macigno sul cuore, avevo bisogno di chiedere perdono a Dio, ad Antonella, ai ragazzi e, cosa più difficile, dovevo perdonare me stesso. In quell’occasione ho capito che il perdono è un dono divino, non dipende dalle nostre forze; occorre chiedere a Dio la grazia di perdonare e di essere perdonati”. Chiediamo ad Antonella se è stato facile perdonare Nicola. “Anch’io – la risposta – ho capito di avere delle responsabilità nel fallimento del nostro matrimonio; inoltre il sentirmi amata e perdonata da Dio mi ha aiutato a perdonare Nicola”. Il percorso prosegue – dura tre mesi scandito da un weekend residenziale e 12 incontri settimanali di post weekend.– ma già una settimana prima della conclusione, nel Natale 2013, Nicola e Antonella tornano a vivere insieme. Con una lezione da tenere a mente e mettere in pratica ogni giorno: “Ora abbiamo una consapevolezza diversa. Anche nelle piccole ferite quotidiane occorre chiedersi perdono.
Come dice il Papa, si può litigare, ma non bisogna concludere la giornata senza essersi riconciliati”.
————
Una coppia che desideri tentare di ricostruire la propria relazione – anche in caso di separazione o divorzio – può iscriversi al programma telefonando al numero del centralino della propria zona. Garantiti massima riservatezza e rispetto privacy.
Numero verde 800-123958 -sito web https://www.retrouvaille.it/
Comunità Nord Ovest (Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Liguria, Toscana) tel. 342 6265880
Comunità Nord Est (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia) tel.340 3389957
Comunità Centro (Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Abruzzo, Sardegna) tel.346 2225896
Comunità Sud (Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia) tel.351 8566874