“Si può fare”. È il titolo che farà da fil rouge alla seconda edizione degli Stati generali della natalità, promossi nell’Auditorium della Conciliazione, a Roma, il 12 e il 13 maggio, dalla Fondazione per la natalità, presieduta da Gigi De Palo, che è anche il presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari. Partendo dall’idea che la natalità è la nuova questione sociale, la Fondazione invita a confrontarsi istituzioni, imprese, banche, associazioni sport e spettacolo media e politica per provare tutti insieme a far ripartire una nuova primavera demografica.
“È passato un anno dal nostro grido di allarme, lanciato durante la prima edizione degli Stati generali della natalità, e concretamente non si è fatto nulla – ci dice Gigi De Palo -. Possiamo attirare l’attenzione sul tema, mettere attorno un tavolo il mondo delle banche, delle imprese, dello spettacolo, dello sport, delle istituzioni, ma se la politica non inizia a fare sintesi non si risolve niente. Non nascono più bimbi se organizziamo gli Stati generali o si commentano i dati Istat con preoccupazione.
Nascono più bimbi se si fanno politiche concrete, come avviene in Germania,
dove si registra un grande aumento del tasso di natalità perché si è investito su questo. Con la seconda edizione degli Stati generali della natalità ancora una volta riuniamo intorno a un tavolo il sistema-Paese, ma l’imperativo categorico che dovremmo avere dentro di noi è che si deve fare qualcosa di concreto. L’assegno unico, ad esempio, è importante, perché è uno strumento che va a migliorare la vita delle famiglie, ma non fa ripartire la natalità. Piuttosto, la natalità riparte se si fa un investimento serio con i fondi del Pnrr, ma al momento i fondi del Pnrr si stanno utilizzando un po’ per tutto ma non per incentivare la natalità”.
Il presidente della Fondazione sottolinea: “Indubbiamente è sempre bello vedere che sui temi della natalità ci sia una grande convergenza, è bello vedere che anche il mondo delle imprese e dei media facciano squadra e dicano che è necessario un piano per la ripartenza della natalità.
In un Paese come il nostro, sempre molto ideologico e diviso, avere un tema come quello della natalità capace di unire è già un messaggio importante.
La Fondazione della natalità è nata in maniera sussidiaria per supplire alla mancanza di una voce che facesse da pungolo su questi temi specifici”. Il titolo della seconda edizione è “Si può fare”, spiega De Palo, “perché non ci rassegniamo. Dietro alla Fondazione ci sono mamme e papà che stanno facendo di tutto per non lasciare ai loro figli un’Italia spacciata”.
Il presidente della Fondazione racconta il programma degli Stati generali: “Durante la due giorni Giancarlo Blangiardo, presidente dell’Istat, presenterà nuovi dati. Poi ascolteremo le aziende, avremo la prima uscita pubblica del nuovo amministratore delegato Tim, Pietro Labriola, Sergio Marullo di Condojanni, ceo di Angelini Industries e consigliere di Fondazioni Angelini, che sta facendo una campagna pubblicitaria sulla famiglia, Michele Crisostomo, presidente di Enel, una voce importante per la questione energia in questo momento di caro delle bollette, e Marco Cesana, country manager e ceo di Generali Italia&Global business lines, una delle assicurazioni più importanti. Sono aziende che hanno a che fare non solo con il futuro del Paese, ma anche che stanno dimostrando in questi anni di credere di poter fare anche la loro parte per far ripartire la natalità”. Alla due giorni “interverranno personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, con attrici che hanno scelto di diventare mamme, come Ilaria Spada e Giusy Buscemi. Insieme alle due attrici ci sarà anche il regista Jan Michelini, che nelle sue opere cerca di raccontare la bellezza che nasce dalla paternità e dalla maternità. Allo stesso panel partecipano il calciatore Lorenzo Pellegrini, Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse, una delle poche banche che ha al centro la Dottrina sociale della Chiesa nel suo Statuto, e Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione con il Sud, perché nel Mezzogiorno si soffre non solo l’inverno demografico, ma anche lo spopolamento: i pochi giovani che nascono emigrano al Nord”.
Nel pomeriggio del primo giorno, “affronteremo la questione sanitaria, con tutti gli appelli lanciati da anni, ma inascoltati, da ginecologi, pediatri e neonatologi; il problema della conciliazione con alcune aziende che raccontano un po’ di buone pratiche; un focus sulla realtà con il demografo Alessandro Rosina, l’influencer Julia Elle, la direttrice di Io donna e amica Danda Santini”. Il secondo giorno “ci sarà un tavolo sulla narrazione della natalità, quindi abbiamo invitato i giornalisti che se ne stanno occupando maggiormente: Massimo Calvi di Avvenire, Michela Finizio del Sole 24 ore, Davide Desario, direttore di Leggo, e Andrea Delogu, conduttrice e attrice. Poi c’è il tavolo con Carlo Calenda, Laura Castelli, Enrico Letta, Giorgia Meloni, Licia Ronzulli, Ettore Rosato, Matteo Salvini, dove non solo parleremo di quello che può fare la politica, ma anche dell’umanità degli stessi politici, che prima di essere personaggi pubblici sono anche padri, madri, nonni. L’ultimo panel sarà sul tema del lavoro, con Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, e Alessia Rosolan, assessore al Lavoro, Famiglia, Istruzione, Ricerca del Friuli Venezia Giulia, Rebecca Bianchi, étoile del Teatro dell’Opera di Roma con quattro figli, e un video di Giovanni Malagò, presidente del Coni”.
De Palo conclude: “Anno dopo anno stiamo allargando la squadra: tutti quelli che vengono li immaginiamo facenti parte di una squadra che su questo tema è sensibile, ci mette la faccia, s’impegna. La sfida è anche di uscire dal mondo associativo e di far parlare tutti di questo argomento perché tocca tutti. Proveremo a tirare fuori qualche proposta anche molto concreta alla fine della due giorni”.