Tutto quest’anno viaggerà rigorosamente sulle piattaforme on line. Di certo è che la pandemia – se da una parte ha limitato e modificato le modalità di incontro – non ha però cancellato le iniziative che ogni anno, dal Nord al Sud dell’Italia, si promuovono nelle diocesi per la Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei. Spronata dal Concilio Ecumenico Vaticano II, la Conferenza episcopale italiana stabilì nel settembre 1989 che il 17 gennaio di ogni anno si sarebbe celebrata una “Giornata di dialogo religioso ebraico-cristiano”. La data fu scelta perché era il giorno prima dell’inizio della “Settimana di preghiere per l’unità dei cristiani” e in questo modo si voleva sottolineare la necessità per i cristiani di ritrovare le comuni radici prima di cominciare a cercare l’unità. Con il tempo, la Giornata è diventata occasione per le diocesi per invitare rabbini e rappresentanti delle locali comunità ebraiche per un momento di scambio e conoscenza reciproca.
Intenso il dialogo che c’è stato ieri, venerdì 15 gennaio, nella diocesi di Frosinone tra il vescovo Ambrogio Spreafico e il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, moderati da Pietro Alviti. Un’occasione – alla quale hanno partecipato anche studenti di una scuola – per fare anche il punto dei rapporti tra ebrei e cristiani che si è evoluto nel tempo passando da anni di diffidenza a relazioni – come ha detto il rav. Di Segni – oggi fondate su “fratellanza e partnership”. “Vergogna” è stata espressa per le espressioni di odio antisemita che purtroppo ancora attraversano il nostro Paese. Da entrambi gli interlocutori, è arrivato l’invito alla massima allerta e vigilanza. “Il fatto di essere bersaglio di diffamazione e odio – ha detto il rabbino – ci dà una marcia in più nella sensibilità a denunciare questi fenomeni”. “Stiamo attenti al web”, ha quindi invitato il rabbino. “C’è un tema di responsabilità. Prima di attivare il dito sulle notizie che ci arrivano dalle reti sociali come Facebook, cerchiamo di esercitare perennemente la critica su quello che ci viene detto”. Di Segni si è quindi rivolto soprattutto agli studenti: “Purtroppo l’odio e l’ostilità hanno una base ideologica ma si rafforzano e si diffondono con l’emotività ed è proprio quella che dovremmo decidere di controllare”.
La diocesi di Faenza-Modigliana e Imola ha invece puntato sulle donne chiedendo a Miriam Camerini, regista teatrale e studiosa di ebraismo e Lidia Maggi, pastora battista, di dialogare. L’appuntamento è sabato 16 gennaio e sarà anche questo in diretta sulla pagina Facebook del Comune di Faenza. L’Eparchia di Lungro degli Italo-Albanesi dell’Italia Continentaleha invece chiesto a Riccardo Burigana, direttore del Centro studi per l’Ecumenismo in Italia, di parlare della Giornata insieme al vescovo Donato Oliverio. L’evento (in programma per domenica 17 gennaio alle 18) potrà essere seguito sulla piattaforma Zoom richiedendo il link all’indirizzo mail ecumenismo@lungro.chiesacattolica.it. L’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela ha invece inviato un messaggio di gratitudine e di speranza ai rabbini e ai collaboratori con cui, negli anni precedenti, si era programmata la Giornata. Nella diocesi di Altamura-Gravina, la Giornata si è già vissuta giovedì 14 Gennaio con un momento di meditazione online sul libro del Qohelet dalle cinque Meghillot tenuto dal professor Vittorio Robiati Bendaud, coordinatore del Tribunale rabbinico del Centro-Nord Italia. A Venezia, domenica 17 gennaio, alle 17.30, in videoconferenza su piattaforma Zoom, moderate da padre Stefano Cavalli dell’Istituto di Studi ecumenici San Bernardino di Venezia interverranno Ilenya Goss (pastora valdese di Mantova) e Miriam Camerini (regista teatrale, attrice, cantante e studiosa di ebraismo). Infine, Roma dove si terrà per la prima volta in “casa ebraica” il tradizionale appuntamento romano promosso in occasione della Giornata. Domenica 17 gennaio, l’appuntamento è infatti al Museo Ebraico di Roma, dove alle 19 si ritroveranno il rabbino capo della comunità ebraica di Roma, rav Riccardo Di Segni, e il cardinale José Tolentino de Mendonça, accolti dal cardinale vicario Angelo De Donatis. “È un fatto significativo che questa Giornata di incontro avvenga nel cuore della comunità ebraica romana – sottolinea mons. Marco Gnavi, incaricato dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e i nuovi culti –, è un segno di accoglienza di cui siamo grati, che si inserisce nella storia di questi anni. Il tema del Qohelet sfida la nostra coscienza in questo tempo di pandemia, di fronte alle domande più profonde sulla fragilità dell’esistenza”.