Tutto confermato fino al 31 luglio: il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 luglio, infatti, proroga sino alla fine del mese le misure previste dal Dpcm precedente, quello dell’11 giugno. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, riferendo in Parlamento ha ricordato le misure principali che restano in vigore. Tra queste ha sottolineato l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi; il rispetto del distanziamento e il divieto di assembramenti; le sanzioni penali per chi vìola l’obbligo di quarantena; l’obbligo di rispettare il protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro; il divieto d’ingresso o la quarantena per chi arriva da Paesi extra Ue e controlli più stringenti in porti, aeroporti e luoghi di confine. A quest’ultimo proposito, il Dpcm recepisce e conferma anche le due ordinanze emesse nel frattempo dal ministro della Salute per fare fronte all’esplosione dei contagi a livello internazionale e all’aumento dei contagi “d’importazione” in Italia. In quella del 9 luglio, in particolare, si vieta l’ingresso alle persone che nei quattordici giorni antecedenti abbiamo soggiornato o transitato in una serie di Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana. Di conseguenza si sospendono anche i voli diretti e indiretti da e per i Paesi elencati. Con una successiva ordinanza sono stati aggiunti alla lista anche Serbia, Montenegro e Kosovo.
Rispetto alla previsioni della vigilia, non c’è stato il via libera per sagre, fiere ed eventi pubblici come pure per le discoteche al chiuso. L’andamento discontinuo dei contagi ha suggerito ulteriore prudenza.
Resta la possibilità che, sempre tenendo conto dei dati epidemiologici, le Regioni decidano diversamente nell’ambito delle loro competenze, assumendosene la relativa responsabilità.
Per quanto riguarda il livello normativo regionale, comunque, allo scarno testo del nuovo Dpcm sono allegate le linee guide aggiornate della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, una sessantina di pagine consultabili qui.
In un secondo allegato al Dpcm vengono toccati nel dettaglio i temi del trasporto pubblico e si registrano alcune limitate modifiche relative ai viaggi in aereo e in treno. Nel primo caso torna la possibilità di portare a bordo il bagaglio a mano nelle dimensioni consentite dalle cappelliere, ma compagnie e gestori aeroportuali sono tenuti a definire procedure che evitino assembramenti (per esempio la chiamata individuale al momento dell’imbarco e della discesa). Ai passeggeri dovranno essere anche forniti contenitori monouso per riporre nelle cappelliere gli indumenti personali.
Per quanto riguarda i treni (ma anche gli altri mezzi di trasporto pubblici), è possibile derogare al distanziamento di un metro qualora i posti siano utilizzati in fila verticale, evitando insomma il faccia-a-faccia.
Con la fine di luglio scade anche lo stato d’emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri il 31 gennaio, quando l’allarme per il Covid era alle primissime battute.
Data la situazione interna e internazionale è probabile una proroga di tre mesi, ma la materia è oggetto di dibattito e sarà discussa anche in Parlamento.