Coronavirus. De Palo (Forum famiglie): “Nell’emergenza, il Paese ha retto anche grazie alle famiglie italiane: meritano un grazie”

Alla vigilia del flash-mob nazionale #graziefamiglie, in programma domani, alle 18, Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, spiega al Sir il senso e la motivazione di questa iniziativa, ricordando che quello che hanno fatto le famiglie, chiuse in casa, “è inimmaginabile e non quantificabile sotto ogni aspetto”, e che, se il Paese ha retto, “ha retto grazie anche alle famiglie italiane: al pari di medici e infermieri, seppur in condizioni e luoghi diversi, attenendosi scrupolosamente alle indicazioni ricevute dal governo, hanno contribuito a fermare la diffusione del virus e il contagio”

(Foto ANSA/SIR)

“In questi giorni più volte gli italiani si sono ritrovati a ringraziare medici, infermieri e chiunque abbia dato un contributo, anche a costo della vita, per salvare e mandare avanti questo Paese. Domenica prossima vogliamo estendere questo grazie anche alle famiglie italiane. Anch’esse hanno compito casi gesti eroici”. Annuncia così, Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, il flash-mob nazionale #graziefamiglie, in programma domani, domenica 3 maggio, alle 18. Un invito ad affacciarsi, per applaudire e ringraziare, ciascuno a suo modo e con il proprio stile: genitori, bambini e nonni che, non uscendo di casa, hanno dato un contributo decisivo al bene comune.

Sembra scontato ma quale è il senso e il perché di questa iniziativa?
Quello che hanno fatto le famiglie è inimmaginabile e non quantificabile sotto ogni aspetto. Mi riferisco ad esempio a tutte quelle famiglie chiuse in piccoli appartamenti costrette a convivere con non poche difficoltà; a quelle nelle quali i genitori si sono quotidianamente improvvisati, o ingegnati, a fare i maestri, i tecnici informatici, i fisioterapisti per i figli disabili. Tutto questo senza dimenticare le esigenze dei propri cari anziani, e soprattutto, portando avanti il proprio lavoro, da casa, senza orari o pause ristoro. Insomma, hanno fatto tanto. Ecco tutto questo non è scontato. Tutto questo va celebrato e ringraziato. Credo che

se il Paese ha retto, ha retto grazie anche alle famiglie italiane.

Al pari di medici e infermieri, seppur in condizioni e luoghi diversi, attenendosi scrupolosamente alle indicazioni ricevute dal governo, hanno contribuito a fermare la diffusione del virus e il contagio. Le indicazioni senza qualcuno che le incarna e le rispetta restano lettera morta.

Vero, eppure, rispetto alle vostre richieste, non mi pare ci sia stata ancora una risposta adeguata da parte del governo.
La famiglia è la grande assente nel decreto “cura Italia”. A mio avviso almeno 10 miliardi dei 75 complessivi stanziati dal governo potevano e dovevano essere destinati alle famiglie italiane con figli. Quando abbiamo parlato di assegno unico ci è stato detto di aspettare il prossimo anno, ma il prossimo anno è arrivato per così dire in anticipo, e tenendo conto che ogni anno il bilancio dello Stato si aggira intorno ai 30 miliardi, è paradossale che ora, pur avendone a disposizione 75, non ce ne sia una parte da destinare alla famiglia.

Cosa vuol dire?
Vuol dire che non c’è la volontà politica di sostenere di aiutare la famiglia, la si considera un bel tesoro ma si fa poco per sostenerla. Se non si capisce che la prima causa di povertà è legata alla perdita di lavoro di un componente familiare e la seconda alla nascita di un figlio è grave, ed è grave perché non si ha la percezione del Paese reale. Le famiglie ora stanno vivendo tutto questo. Questa “mega manovra” tiene conto delle esigenze di diverse categorie di persone, ma non delle famiglie con figli. Facciamo un esempio. Gli 800 euro destinati a chi è titolare di una partita Iva sono appena sufficienti se chi li riceve vive da solo, magari in una casa propria, ma se è in affitto e se soprattutto è padre di uno, due o più figli quel contributo non basta. È come se i bambini fossero completamente scomparsi dall’orizzonte dello Stato e delle istituzioni, e non considerare i figli, forse non è l’unica, ma sicuramente è una delle ragioni alla base della crescente denatalità del Paese. La famiglia non è una categoria è il comune denominatore di ogni situazione. Ci sono famiglie che sopravvivono grazie all’aiuto dei genitori e dei suoceri, magari pensionati, un ammortizzatore sociale del nostro tempo. Tra l’altro, questi 75 miliardi sono in deficit, vale a dire che graveranno per anni sui bilanci degli italiani e delle famiglie italiane. Per questo diciamo che l’assegno familiare o si fa adesso si rischia di abbandonarlo definitivamente.

Cosa fare allora?
Bisogna osare! Proprio nei momenti più difficili e di crisi è necessario fare passi importanti cosa che non vedo in questo momento, sempre in riferimento alla famiglia. Si poteva e si doveva semplificare. Le famiglie chiedono semplificazione, chiedono attenzione, chiedono una vita dignitosa. Se vai a fiaccare le famiglie non c’è futuro. Ecco perché abbiamo voluto dire grazie alle famiglie italiane. Vorrei che le famiglie facessero sentire all’Italia la loro voce. In fondo, basterebbe che il presidente Conte in conferenza stampa si ricordasse delle famiglie italiane, e magari dicesse loro un bel “grazie” per quanto fatto, da sempre e in particolare in questo periodo, nel silenzio e nel rispetto delle istituzioni. Fino ad ora non c’è stato neanche questo e allora, abbiamo deciso che l’applauso, almeno quello, ce lo facciamo da soli.

Altri articoli in Italia

Italia