Il 22 aprile 2020 le Nazioni Unite celebrano il 50° Anniversario della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day), l’evento di sensibilizzazione alla tutela del Pianeta che ogni anno nel mondo coinvolge miliardi di persone attraverso l’opera di 75mila partner in 193 Paesi. All’Italia il compito di aprire quest’anno le celebrazioni mondiali dedicandole a Papa Francesco nel 5° Anniversario della Sua lettera Enciclica Laudato Si’ che tanto ha contribuito a generare una consapevolezza mondiale sul Cambiamento Climatico alla vigilia dello storico Accordo sul Clima di Parigi (2015). Lo farà con una maratona multimediale #OnePeopleOnePlanet che si aprirà dalla Palazzina Leone XIII nei Giardini Vaticani (in attesa della udienza del mercoledì di papa Francesco) e sarà integralmente trasmessa sul canale streaming Rai Play, con un palinsesto live di 12 ore (dalle 8 alle 20). Oltre a Rai Play e a numerosi programmi di Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai News e Rai Ragazzi, porteranno il loro contributo a questa staffetta mediatica: Vatican Media e TV2000. Attraverso numerosi interventi, approfondimenti, testimonianze e performance, nel corso della maratona online verranno proposti i temi dell’educazione ambientale, la tutela della natura e lo sviluppo sostenibile, la solidarietà e la partecipazione. Sarà animata da decine di contributi video – in diretta e on demand sulla piattaforma www.onepeopleoneplanet.it – dalla galassia di partner (associazioni, istituzioni, esponenti del mondo della scienza, della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dello sport) che da anni sono il cuore della manifestazione. Tantissimi infatti saranno i testimonial della manifestazione, tra cui Andrea Lucchetta, Anna Foglietta, Bebe Vio, Dolcenera, Flavio Insinna, Francesco Gabbani, Luca Parmitano, Mariella Nava, Nek, Paola Minaccioni, Pippo Baudo, Tony Esposito, Valentina Vezzali, Vittoria Puccini.
#OnePeopleOnePlanet nasce dagli sforzi di due organizzazioni, Earth Day e Movimento dei Focolari, che da anni collaborano insieme nella realizzazione del Villaggio per la Terra (nel 2016, partecipò e prese la parola anche Papa Francesco). “A livello mondiale avevamo fatto tantissimo per questa giornata”, ci racconta Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia. “Poi è arrivata la scure del Coronavirus che se da una parte ha reso impossibili le celebrazioni pubbliche, dall’altra ha reso evidente l’urgenza di approfittare di questa situazione mondiale per poter lanciare al mondo un messaggio di speranza e di pace. Si prospetta un futuro di ricostruzione che chiede a tutti di essere protagonisti di un cambiamento di modelli di comportamento sociale, economici, di produzione e di consumo. La lezione è profonda: è contenuta nel discorso illuminato fatto da papa Francesco il 27 marzo scorso. Ci siamo sentiti per troppo tempo immortali nel pianeta e padroni assoluti delle risorse naturali. Non abbiamo voluto ascoltare il grido delle povertà. Siamo arrivati ad un cambiamento climatico che è alle soglie ormai della irreversibilità con disastri umanitari colossali. Ci sono delle ingiustizie e delle ferite profonde che hanno lanciato segnali ai quali siamo rimasti sordi. Questa grande tragedia ha annullato confini e condizioni e ci ha obbligato a farci sentire viaggiatori sulla stessa barca”. “Una maratona – afferma Federica Vivian del Movimento dei Focolari – per cogliere dal tempo presente i segni di una nuova stagione di solidarietà, dell’avere cura, del puntare a ciò che ci unisce, al bene di tutti e di ciascuno. Una stagione in cui scegliere di ‘fare bene il bene’ nei rapporti interpersonali e con la nostra terra”.