
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato ieri un provvedimento per consentire la distribuzione gratuita, nei consultori piemontesi, di anticoncezionali alle minorenni. L’iniziativa viene giustificata come una conseguenza dell’approccio «laico» che si vuol dare al problema. In realtà questo approccio è strumentale e fuorviante perché – con la magica parola di «laico» – fa diventare normali, e persino banali, comportamenti che non aiutano la crescita umana, serena ed equilibrata delle nuove generazioni. In questo modo si dichiara infatti che l’educazione alla sessualità è solo un problema di «strumenti materiali» (il profilattico, la spirale, ecc.); e si esclude invece qualunque intervento della «filiera educativa» – dalla famiglia, alla scuola, all’associazionismo giovanile. L’anticoncezionale, a questa stregua, diventa come l’aspirina…
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