Alife / Alto Casertano. “La scuola da cui si fugge, lasciandola morire”, l’appello del vescovo al bene comune

Amare la propria comunità e spendersi per essa. L'appello del vescovo ai cristiani del territorio: non un impegno soft ma dedizione concreta, passione e speranza. La scuola, una delle realtà impoverite dal mancato impegno di chi potrebbe fare molto di più.

“Nella Visita pastorale, ho visto il commovente impegno di tante piccolissime comunità per salvare la loro Scuola. Possiamo parlare di un impegno analogo in Alife, uno dei maggiori Comuni del Territorio?”, le parole del vescovo Mons. Valentino Di Cerbo interrogano la comunità alifana attraverso l’editoriale che il Pastore, in qualità di parroco, ha consegnato ai fedeli così come avviene ogni mese attraverso il foglio parrocchiale Lungo la Via.

Dal 16 gennaio fino al 6 febbraio c’è tempo per le nuove iscrizioni a scuola; un tempo utile per scegliere di restare nella propria comunità civile e al contempo stimolarla (in questo caso la scuola) ad essere migliore, a dare il massimo ai suoi figli.

“In tutte le vicende tristi che hanno recentemente interessato Alife, che peso ha avuto effettivamente la fede cristiana, cioè il pensarsi come NOI, che quanti si dichiarano credenti avrebbero dovuto testimoniare? E che dire dell’atteggiamento di molti verso la Scuola di Alife, da cui si fugge, lasciandola morire, col rischio di far perdere alla Città un importante polo di crescita e di rinascita?
Nella Visita pastorale, ho visto il commovente impegno di tante piccolissime comunità per salvare la loro Scuola. Possiamo parlare di un impegno analogo in Alife, uno dei maggiori Comuni del Territorio? E cosa hanno fatto in proposito gli uomini e le donne del NOI, cioè i cristiani, per invertire una certa tendenza individualistica che sta impoverendo o addirittura facendo morire l’istituzione scolastica alifana, a tutto danno dei bambini meno fortunati e della qualità di vita della stessa Comunità cittadina?”

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