Il 18 giugno scorso, il vescovo Claudio ha voluto fortemente rilanciare l’opera dell’adorazione perpetua in chiave cittadina nella chiesa del Corpus Domini, nota ai più come Santa Lucia. Qual è oggi il significato più profondo di compiere questo gesto?
«Prima ancora che un “gesto”, vorrei sottolineare, l’adorazione è il segno della fedeltà di Gesù all’umanità. Non a caso l’invito del vescovo alle comunità cristiane della città parte proprio dal ricordo della promessa del Signore Gesù di rimanere “con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”».
«Ecco, la nostra fede si misura proprio qui, nella perseveranza con cui alimentiamo e rispondiamo a questa certezza. L’adorazione è anzitutto una “risposta”, aggiungo, “delle comunità cristiane”, non dei singoli. Il vescovo Claudio ha interpellato le parrocchie e le comunità di vita consacrata della città».
«Sarebbe stato più facile chiamare a raccolta le persone sensibili al culto eucaristico, ma l’eucaristia nella sua forma celebrativa e contemplativa non è un fatto privato, una devozione riservata a un gruppo di amici sensibili alle iniziative spirituali. È una questione ecclesiale. Attraverso l’eucaristia il Signore chiama, raduna, attrae, conduce, spinge a servire nella chiesa. Questo mi pare sia anche il compito di quest’opera posta nel cuore della città».
Leggi la notizia completa