Card. Betori: “Un Natale di speranza”. No a referendum sulla moschea

L'accoglienza ai profughi, la costruzione della moschea a Firenze, le cause di beatificazione di Dalla Costa e La Pira, oltre al prossimo anniversario dei 50 anni dalla morte di don Lorenzo Milani, sono stati tra i temi toccati dal card. Giuseppe Betori nel corso del consueto incontro con la stampa per gli auguri di Natale, tenutosi stamani in arcivescovado a Firenze.

Nella sua introduzione il Cardinale ha ripercorso gli avvenimenti principali dell’anno che si sta concludendo, caratterizzato dal grande Giubileo della Misericordia. «Abbiamo chiuso la porta del giubileo – ha ricordato con Papa Francesco – ma non si chiude la porta della misericordia». L’Arcivescovo ha poi sottolineato l’impegno della Chiesa fiorentina nel campo della carità concreta verso i fratelli che sono in condizioni di disagio o difficoltà. Ne è segno, ha detto, l’apertura del primo lotto della Casa della carità, a Novoli, «dono» che la città ha fatto a Papa Francesco per ringraziarlo della sua visita a Firenze nel novembre 2015. «Mi piace questo nome – ha chiosato – che fa risaltare la carità non come elemosina ma come relazioni e rapporti umani». Perché la vocazione caritativa e solidaristica ci appartiene, appartiene a Firenze. Lo vedo anche nelle parrocchie non c’è parrocchia in cui non ci siano forme caritative mentre le richieste di aiuto sono in aumento».

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