Con una speciale benedizione di Papa Francesco, il 24 marzo e l’8 aprile la Polonia celebra la vita. Il Pontefice, infatti, salutando al termine dell’udienza generale del mercoledì 20 marzo i vari gruppi di pellegrini, rivolgendosi ai polacchi ha auspicato: “Che la Polonia sia una terra che tuteli la vita in ogni suo istante, da quando sorge nel grembo materno fino alla sua fine naturale. Non dimenticate che nessuno è padrone della vita, né propria né di quella degli altri”. Il Papa ha anche sottolineato che quel “suo sogno” è stato da lui già “espresso qualche anno fa” in riferimento a tutta Europa. La Giornata nazionale per la vita del 24 marzo è stata istituita dal Parlamento polacco nel 2004 e si celebra ogni anno per sottolineare l’impegno “nella formazione per l’affermazione e il rispetto per la vita”. La Federazione dei Movimenti pro life polacca sottolinea oggi in modo particolare anche la necessità di contrastare “la propaganda favorevole all’aborto”. La Federazione si oppone con fermezza a ogni tentativo di liberalizzare la legge attualmente in vigore e che dal 2021 vieta l’interruzione della gravidanza se non nel caso di grave pericolo per la salute o la vita della madre, o quando la gravidanza è frutto del reato di stupro o d’incesto.
Nonostante la maggior parte dell’opinione pubblica polacca (63%) sia contraria alla reintroduzione nel Paese di “aborto on demand” molti (68%) vorrebbero che vi fosse comunque la possibilità di interrompere la gravidanza nel caso di gravi malformazioni del feto. La coalizione liberale di Donald Tusk che nell’ottobre scorso ha vinto le elezioni parlamentari contro il partito conservatore di Jaroslaw Kaczynski ha promesso di allentare la normativa vigente ma finora, nonostante varie proposte, l’iter parlamentare non è ancora iniziato. La discussione che in Polonia anima la società civile verte anche sull’ipotesi di somministrare senza prescrizione medica la “pillola del giorno dopo” alle minorenni di 15 anni e sul diritto all’obiezione di coscienza (e quindi a non praticare aborto) negli ospedali pubblici. La Giornata per la vita si conclude quest’anno in contemporanea con l’ultima preghiera della Novena per la vita e per la Patria lanciata dai vescovi dal 16 al 24 marzo come “Iniziativa delle ore 21.20”. La Novena consiste nell’invocazione quotidiana alla Madonna all’ora della speciale preghiera mariana recitata ogni giorno dal 1954 al santuario di Jasna Gora. “Preghiamo in difesa della vita umana, affinché tutti possano capire che essa è sacra dal concepimento alla morte naturale poiché la sua fonte e il suo donatore è Dio”, ha detto il primate di Polonia, mons. Wojciech Polak, auspicando che nel Paese non ci siano più divisioni bensì “unità perdono e riconciliazione” che permettano “a tutti di costruire sulle fondamenta comuni il futuro della Polonia Paese”. Mons. Miroslaw Milewski, vescovo ausiliare di Plock, nella Polonia centrale, ha anche fatto appello a tutti chiedendo di “non sprecare l’occasione a unirsi spiritualmente per raggiungere un obiettivo retto e valido”. La Giornata della santità della vita che sarà celebrata dalla Chiesa polacca quest’anno l’8 aprile – anziché lunedì 25 marzo, essendo Lunedì Santo – invece è stata istituita nel 1998 in risposta alle parole dell’enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II, resa pubblica proprio il 25 marzo del 1995. “Propongo – scriveva San Giovanni Paolo II – che si celebri ogni anno nelle varie Nazioni una Giornata per la vita, quale già si attua ad iniziativa di alcune Conferenze episcopali. È necessario che tale Giornata venga preparata e celebrata con l’attiva partecipazione di tutte le componenti della Chiesa locale. Suo scopo fondamentale è quello di suscitare, nelle coscienze, nelle famiglie, nella Chiesa e nella società civile, il riconoscimento del senso e del valore della vita umana in ogni suo momento e condizione, ponendo particolarmente al centro dell’attenzione la gravità dell’aborto e dell’eutanasia, senza tuttavia trascurare gli altri momenti e aspetti della vita, che meritano di essere presi di volta in volta in attenta considerazione, secondo quanto suggerito dall’evolversi della situazione storica.” (Ev, n. 85)