“Sappiate che qui avrete sempre e solo degli amici”. Lo ha detto ieri a Roma il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, incontrando, assieme al segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, undici bambini ucraini, tra i sette e i dodici anni.
I bambini provengono dall’orfanotrofio di Kharkiv, al confine con la Russia. Sono ospiti della struttura da quando hanno perso, a causa della guerra, entrambi i genitori e vivono adesso insieme a un a ottantina altri coetanei in un bunker, perché la loro zona è continuamente sottoposta ai combattimenti.
Sono arrivati in Italia il 6 febbraio e ripartiranno tra pochi giorni. “Diverse le tappe e le località toccate – spiega una delle responsabili che li accompagna -. In particolare, oltre ai diversi incontri istituzionali e non, i ragazzi sono stati portati al carnevale di Ivrea e andranno a quello di Viareggio. Inoltre, sono stati ospiti della nazionale femminile di calcio a Coverciano”. Ieri poi la visita in Cei culminata con un dono da parte del card. Zuppi, che a sua volta ha ricevuto un globo di terracotta con una colomba della pace, preparata appositamente dai bambini dell’orfanotrofio.
Tutto questo, per regalare un momento di serenità a questi bambini e per cercare di far dimenticare loro “l’orrore che hanno vissuto” e aiutarli a “guardare al futuro e con la speranza che il mondo è anche fatto di persone che si vogliono bene e che gli vogliono bene”. “Siamo felici di accogliervi – ha detto loro il cardinale -. Tra pochi giorni saranno due anni dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, una ricorrenza che ci spinge ancora di più a fare tutto ciò che si può per la pace.
Non possiamo abituarci e rassegnarci alla guerra”.
Un momento di svago e gioia quindi, conclusosi con una promessa e un impegno da parte del cardinale e del segretario della Cei, ovvero che la prossima estate molti più bambini ucraini possano venire in Italia a trascorrere le vacanze in famiglie o strutture. “In questo senso – ha spiegato Zuppi -si sta già lavorando con il governo ucraino, tramite gli ambasciatori, il nunzio a Kiev e la Caritas per i necessari accordi. Zuppiha inoltre detto che continuano i ricongiungimenti familiari per i quali aveva lavorato durante la sua missione di pace. “I nunzi a Kiev e a Mosca sono molto attivi in questo senso e sono in contatto tra loro. Quindi cerchiamo di facilitare il più possibile il ritorno dei bambini ucraini alle loro famiglie. E di fare ogni cosa per avvicinare la pace”.
“Ogni giorno che passa – ha concluso Zuppi – ci sono tanti orfani in più, bambini la cui vita sarà segnata per sempre. Anche per questo credo debba esserci l’impegno di tutti perché il sogno della pace si avvicini”.