Agricoltori in strada contro i tagli dei sussidi. Mons. Bätzing (pres. Conf. ep. tedesca): “Non permettere a sfiducia e rabbia di prendere il sopravvento”

Decine di migliaia di agricoltori stanno protestando in tutta la Germania dall'inizio della settimana contro i tagli previsti ai sussidi federali al comparto agricolo previsti dal governo. Esperti e associazioni della società civile avevano già avvertito in anticipo che le proteste agricole sarebbero state prese in mano dalle forze radicali di destra. Su questo richiamano l'attenzione anche i vescovi tedeschi, mentre le associazioni degli agricoltori si difendono dall'accusa

(Foto ANSA/SIR)

Decine di migliaia di agricoltori stanno protestando in tutta la Germania dall’inizio della settimana contro i tagli previsti ai sussidi federali al comparto agricolo previsti dal governo. Esperti e associazioni della società civile avevano già avvertito in anticipo che le proteste agricole sarebbero state prese in mano dalle forze radicali di destra. Su questo richiamano l’attenzione anche i vescovi tedeschi, mentre le associazioni degli agricoltori si difendono dall’accusa.

Fin dalle prime ore del mattino di lunedì 8 gennaio, gli agricoltori di tutta la Germania hanno manifestato contro la politica agricola del governo federale. In molte città e sulle autostrade si registrano ancora blocchi e notevoli rallentamenti del traffico dovuti ai convogli di trattori e mezzi pesanti. Secondo la polizia, i partecipanti alla protesta con più di trattori, camion, automobili, furgoni e rimorchi si sono radunati davanti alla Porta di Brandeburgo a Berlino per tutta la mattinata, ed alla protesta si sono uniti molti camionisti e autisti di autobus. A Monaco la polizia bavarese ha instaurato un dialogo coi manifestanti, riuscendo a regolare la marcia verso il centro città di circa 5.500 trattori giunti da tutto il Land Baviera.

Ci sono stati blocchi e notevoli disagi al traffico a causa dei convogli di trattori in numerose città e sulle autostrade in tutta la Germania. In alcune città, gruppi di destra hanno cercato di dirottare le manifestazioni. Joachim Rukwied, presidente dell’Associazione tedesca degli agricoltori, aveva sottolineato in anticipo che tali gruppi non erano i benvenuti alle proteste. Già dai giorni di preparazione della settimana nazionale di protesta, attualmente in atto, le stesse associazioni di agricoltori si erano espresse contro l’appropriazione politica delle proteste. L’Associazione per il lavoro rurale giovanile ha avvertito che “le preoccupazioni e le proteste dei contadini vengono in parte sostituite da agitazioni e slogan di estrema destra e antidemocratici”. Ciò non solo mette in pericolo la posizione degli agricoltori, ma distrae anche dai problemi reali. Allo stesso tempo, l’associazione mette in guardia dal dare per scontato che gli agricoltori abbiano opinioni di destra. I vescovi cattolici tedeschi hanno lanciato un avvertimento. Il presidente della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), il vescovo del Limburgo, mons. Georg Bätzing, ha lanciato un appello all’unità e alla pace di fronte alle proteste nazionali dei contadini. “In tempi di sfide e cambiamenti, è fondamentale restare uniti e colmare le nostre differenze attraverso il dialogo e la comprensione reciproca”, ha affermato lunedì sulla piattaforma X. “È nostro dovere comune garantire un futuro giusto e sostenibile, respingendo risolutamente la violenza e il radicalismo”, ha detto Bätzing, che ha aggiunto che non si deve permettere “alla sfiducia e alla rabbia di prendere il sopravvento. Invece, forti della nostra fede, dovremmo seguire la via della pace e della cooperazione”.

Secondo il sociologo Matthias Quent, uno dei massimi studiosi del fenomeno della nuova estrema destra violenta della Germania, il problema dell’appropriazione delle rivendicazioni degli agricoltori da parte del radicalismo populista di estrema destra esiste da molto tempo: anche adesso un’ampia alleanza dello spettro estremista di destra sta cercando di imprimere la propria impronta sulle proteste. Al momento si tratta della “battaglia per le immagini e l’informazione”, ha detto Quent al Deutschlandfunk, invitando anche gli agricoltori a evitare che le loro proteste vengano sfruttate visivamente per secondi fini. In questo senso Quent richiama le associazioni degli agricoltori e delle popolazioni rurali a mantenere un atteggiamento vigile durante le manifestazioni, segnalando l’eventuale presenza di simboli e slogan esterni.

Il presidente dell’Associazione nazionale degli agricoltori, Joachim Rukwied ha invece voluto raffreddare l’allarmismo, spiegando in una intervista rilasciata al secondo canale della televisione, Zdf, di non essere preoccupato che le proteste vengano indirizzate verso azioni radicalizzate perché “gli agricoltori sono politicamente indipendenti”.

Il Movimento cattolico rurale (Klb) ha fatto dichiarazioni simili. “Questo pericolo non è solo presente nelle proteste di oggi e ha poco a che fare con gli aspetti agricoli, ma è un’espressione di insoddisfazione nella nostra società”, ha spiegato in un comunicato l’associazione: “Dobbiamo guardare più in profondità e abbiamo tutti il dovere di agire contro gli sforzi estremisti di destra, sia per strada che nella nostra vita privata”. Klb sostiene le proteste e afferma di esserne coinvolta, ma allo stesso tempo ha avvertito che ogni forma di protesta deve basarsi sullo stato di diritto.

Anche i giovani del Kljb, il Movimento cattolico dei giovani agricoltori si difendono da una possibile infiltrazione di gruppi estremisti di destra nelle attuali rivendicazioni e protese dei contadini: “Stiamo chiaramente lottando per un’agricoltura colorata e sostenibile in Germania”, ha detto la presidente federale Sarah Schulte-Döinghaus in un’intervista a “Domradio” (lunedì). Le associazioni giovanili agricole non si lasciano “imbrigliare sui carri della destra e dell’agitazione antidemocratica”, ma piuttosto si battono per la democrazia e la diversità. “Etichettare in generale gli agricoltori e le persone provenienti dalle zone rurali come di destra” è sbagliato. È quindi importante difendersi dai tentativi di appropriazione. Schulte-Döinghaus ha dichiarato di continuare a sostenere le proteste nonostante la revoca da parte del governo federale di alcuni tagli pianificati. “È importante evidenziare ciò che gli ultimi anni hanno significato per il comparto nazionale dell’agricoltura e per gli agricoltori.” Non si tratta solo della questione delle tasse sugli autoveicoli e del sussidio per il diesel agricolo, ma anche degli oneri che gravano sugli agricoltori da anni in aumento. “Ecco perché è importante parlare ancora una volta adesso e chiarire che tutti noi dobbiamo fare qualcosa per garantire che l’agricoltura sia ancora possibile in Germania anche in futuro”.

Da parte dell’associazionismo rurale cattolico è chiara la critica al tentativo del partito di estrema destra populista AfD – Alternativa per la Germania di cavalcare le proteste a proprio vantaggio, esprimendo una solidarietà non circonstanziata alle proteste dei contadini. Ciò non sostiene l’agricoltura per il Kljb: “Adesso affermano che vogliono l’agricoltura tedesca. Ma il programma del loro partito dice qualcosa di completamente diverso”, ricorda Schulte-Döinghaus stigmatizzando come, ad esempio, Alternativa per la Germania sia favorevole alla completa eliminazione dei sussidi agricoli.

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