Spiragli di luce nel buio

Mentre scriviamo è in corso a Mosca l'incontro del ministro degli esteri cinese Wang Yi (che aveva già incontrato il "collega" russo Sreghei Lavrov, noto per le sue invettive) con Putin; ed è in corso l'incontro di Biden con i responsabili delle nove nazioni del fianco est della Nato, in allarme più che mai. In precedenza lo stesso Biden aveva confermato a Varsavia l'appoggio incondizionato all'Ucraina e la nostra premier Meloni ha ribadito davanti al presidente ucraino il sostegno umanitario, economico e militare dell'Italia a quella nazione martoriata.

Mentre scriviamo è in corso a Mosca l’incontro del ministro degli esteri cinese Wang Yi (che aveva già incontrato il “collega” russo Sreghei Lavrov, noto per le sue invettive) con Putin; ed è in corso l’incontro di Biden con i responsabili delle nove nazioni del fianco est della Nato, in allarme più che mai. In precedenza lo stesso Biden aveva confermato a Varsavia l’appoggio incondizionato all’Ucraina e la nostra premier Meloni ha ribadito davanti al presidente ucraino il sostegno umanitario, economico e militare dell’Italia a quella nazione martoriata. Giorni convulsi quelli intorno all’anniversario dell’insensata invasione lanciata il 24 febbraio 2022. Ma giorni anche di speranza poiché la diplomazia mondiale sta muovendosi maggiormente su vari fronti. Giovedì 23 l’assemblea dell’Onu vota una risoluzione sulla “necessità di raggiungere, al più presto possibile, una pace integrale, giusta e duratura” (nel rispetto della sovranità e integrità territoriale del Paese invaso). Parole certo stonate agli orecchi di Putin e suoi alleati, come stonato appare da sempre il piano di pace in 10 punti proposto da Zelensky alla comunità internazionale. In compenso il ministro del premier cinese Xi Jinping si dice latore a Mosca di un piano segreto di Pechino in 12 punti. Da una parte si mostrano i muscoli, con il presidente Usa che assicura che Mosca non sconfiggerà l’eroica Kiev e l’Occidente difenderà fino in fondo la libertà e la democrazia; Putin con un discorso di orgoglio nazionale, rivolto soprattutto a sostenere (o illudere) il suo popolo, decide persino la sospensione, avallata 24 ore dopo dalla Duma, del trattato Start sulla limitazione delle testate nucleari, pur non ritirandosi da esso; il leader dei mercenari Wagner, Prigozhin, in rotta con lo Stato Maggiore russo, certifica che la battaglia per Bakhmut è una carneficina… Dall’altra si tenta qualche forma di dialogo, nella consapevolezza che nessuno vincerà sul campo, a meno di una distruzione totale di un Paese o di un’impensabile ritirata della “grande armata” (la quale – pare – potrebbe arrivare anche ad un milione di nuovi coscritti). La parola solenne e ammonitrice, anzi implorante, di papa Francesco è risuonata instancabile anche in quest’ultima udienza per invocare il cessate il fuoco e il negoziato. In Italia, come in tutta Europa, i cristiani pregheranno venerdì 10 marzo per la pace nel cuore del continente. Una straordinaria marcia della pace e della fraternità “Perugia-Assisi” è stata convocata per l’anniversario del 23-24 febbraio. Insieme al buio che regna sul conflitto qualche spiraglio di luce comincia ad aprirsi per la debole volontà degli uomini, confidando nella più forte grazia di Dio.   (Vincenzo Tosello)

 

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