Luoghi di culto aperti: uno spazio al caldo per chi non può permettersi di pagare il riscaldamento

Secondo le ultime statistiche 16,4 milioni di persone, in Gran Bretagna, saranno al freddo questo inverno, 7 milioni le case dove il riscaldamento non verrà acceso, il doppio rispetto al 2020, e 11.400 le morti provocate dalla mancanza di calore. È partita così la campagna “Warm Welcome campaign”, “Un benvenuto caldo”, che punta ad offrire uno spazio caldo a persone che rischiano di rimanere al freddo questo inverno. A promuovere l’iniziativa sono oltre 2.500 chiese di diverse denominazioni cristiane insieme a moschee, sinagoghe e organizzazioni che si trovano nel cuore della comunità come biblioteche e centri sociali. Ne esistono oltre 2.500 nel Regno Unito, con un aumento del 14% rispetto ai livelli prepandemici

Si chiama “Warm Welcome campaign”, “Un benvenuto caldo”, la campagna, partita in questi giorni nel Regno Unito, che punta ad offrire a persone che rischiano di rimanere al freddo, questo inverno, uno spazio caldo. A promuovere l’iniziativa sono oltre 2.500 chiese di diverse denominazioni cristiane insieme a moschee, sinagoghe e organizzazioni che si trovano nel cuore della comunità come biblioteche e centri sociali. Spesso negli stessi posti si trovano anche le banche del cibo. Ne esistono oltre 2.500 nel Regno Unito, con un aumento del 14% rispetto ai livelli prepandemici. Coinvolte, tra altri, anche l’organizzazione ecumenica “Churchworks”, il “Muslim Council of Britain”, che rappresenta oltre 500 moschee, charities, scuole musulmane e il “Community Managed Libraries Network”, una rete di volontari che lavorano nelle biblioteche locali.

Secondo le ultime statistiche 16,4 milioni di persone, in Gran Bretagna, saranno al freddo questo inverno, 7 milioni le case dove il riscaldamento non verrà acceso, il doppio rispetto al 2020, e 11.400 le morti provocate dalla mancanza di calore. Un numero maggiore di persone vengono uccise dal freddo rispetto a quelle che muoiono di alcol, morbo di Parkinson e incidenti di traffico.Anche la Chiesa cattolica fa la sua parte nello sforzo per garantire qualche ora di calore a chi non riesce a pagare la bolletta del riscaldamento. “Caritas Social Action Network”, agenzia dei vescovi cattolici inglesi che raccoglie varie organizzazioni che lavorano per gli ultimi, è impegnata in prima linea nell’iniziativa. Cosi come lo sono diverse diocesi. Quella di Liverpool, per esempio, ha annunciato un piano per rendere “warm places”, “luoghi caldi”, 40 sale parrocchiali, club sociali e altri spazi dove verranno anche garantiti tè, caffè e biscotti gratis, accesso al Wì-Fi e la possibilità di guardare la televisione. La maggior parte apriranno tra le 13 e le 15.30.
A sostenere l’iniziativa è anche Caritas Westminster, la Caritas dell’arcidiocesi di Westminster, che comprende il centro di Londra, che ha deciso di garantire fondi per mille sterline, circa 1143 euro, a parrocchie e gruppi che vogliono offrire un caldo benvenuto a chi non può permettersi di accendere il riscaldamento.
Il sito della “Warm welcome campaign” offre anche una mappa interattiva, per aiutare chi ha freddo a scoprire dove può trovare il posto più caldo più vicino dove rifugiarsi, e anche le istruzioni, per le varie organizzazioni, su come possono registrarsi e partecipare all’iniziativa.

Secondo l’organizzazione, anche se il governo sta aiutando i più poveri con un pacchetto di sussidi, questi ultimi non sono sufficienti a coprire del tutto l’aumento nel costo della vita e le famiglie più indigenti si ritroveranno con un buco di 800 sterline, oltre 900 euro, che dovranno colmare ricorrendo alle banche del cibo e ai nuovi spazi caldi.

Ad invitare le chiese cristiane a partecipare all’iniziativa è stato l’ex primo ministro Gordon Brown che, in un articolo pubblicato sul settimanale anglicano “Church Times”, ha scritto: “Soltanto seguendo le parole del discorso della montagna e agendo di conseguenza possiamo rendere il nostro Paese più giusto e più forte”. Tuttavia, le stesse chiese e le organizzazioni locali dovranno fare i conti con i nuovi aumenti nei costi dell’elettricità e del riscaldamento che finiranno per sottrarre fondi indispensabili a bilanci che sono già al limite. Molte chiese, soprattutto quelle gestite dalla “Chiesa di Inghilterra”, sono edifici antichi, molto difficili da riscaldare.

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