Dopo giornate di trattative con i governi l’Unione europea chiude lo spazio aereo e rafforza il pacchetto di sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. L’obiettivo europeo è ora paralizzare l’economia russa. L’Ue escluderà “un certo numero di banche russe” dal sistema di pagamenti internazionali Swift e bloccherà le transazioni della Banca centrale russa e punterà al congelamento dei beni di élite russe vicine al Cremlino. Anche la Bielorussia riceverà sanzioni economiche. “L’Ucraina è una di noi e la vogliamo nell’Unione”, ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, in un’intervista a Euronews. Oltre alle misure economiche come risposta non violenta al conflitto, l’Ue prende, però, una decisione mai presa: “Per la prima volta finanzieremo l’acquisto e la consegna di armi ed equipaggi per un Paese sotto attacco”, ha dichiarato la presidente della Commissione in un punto stampa a Bruxelles. 500 milioni di euro saranno dedicati alla consegna delle armi a Kiev l’Ue. Dal punto di vista finanziario, “abbiamo raggiunto un accordo per escludere da Swift un certo numero di banche russe, paralizzare gli asset della Banca centrale russa. Il 50% delle riserve finanziarie della Banca centrale russa sarà congelato grazie a questa misura, perché sono depositate in banche di Paesi G7. E questo colpirà molto il sistema finanziaria della Russia”, ha detto l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue, Josep Borrell durante la conferenza stampa a Bruxelles dopo la riunione straordinaria dei ministri degli Esteri dell’Ue. Le misure sono forti ma arrivano tardi, però, e per quanto riguarda lo Swift si colpiranno solo alcuni operatori finanziari. Dello Swift “ne avevamo già discusso al Consiglio europeo ma in quel momento non c’era il consenso di tutti, abbiamo lavorato per arrivare a questo e insieme ad altri Paesi perché una misura di questo tipo non può essere presa da soli” spiega Borrell. Inizialmente alla sanzione sullo Swift erano contrari i Paesi che hanno maggiori relazioni commerciali con la Russia, come l’Italia, la Germania, l’Austria e l’Ungheria e temevano il blocco delle transazioni. Ma nelle ultime ore i governi hanno aperto a questa strada. L’Alto rappresentante dell’Ue ha così chiarito la decisione di escludere solo alcune banche dallo Swift: “Crediamo che si debbano tenere aperte delle possibilità finanziarie perché si possano mandare soldi alle famiglie o pagare cose che sono necessarie”. Resta la speranza che queste misure siano efficaci in quella che è a tutti gli effetti una corsa contro il tempo per frenare la guerra, ormai già in corso, e la presa di potere della Russia in Ucraina. Erano già settimane che si minacciavano sanzioni devastanti come l’uscita dallo Swift se Putin avesse invaso l’Ucraina. Ci si interroga quindi sul perché queste misure non sono state applicate nell’immediato, nella notte tra il 23 e il 24 febbraio quando la Russia ha invaso l’Ucraina. “La risposta dell’Europa arriva tardi. Eppure leader e istituzioni europee hanno avuto tempo per preparare una reazione forte e non violenta”, commenta al Sir Giovanni Kessler, ex alto funzionario della Commissione europea e già direttore dell’Ufficio Ue per la lotta antifrode (Olaf). “L’esclusione dallo (Swift) colpisce il suo sistema finanziario e bancario e costituisce la prima sanzione efficace e immediatamente percepibile da Putin. Certo, ci hanno spiegato, sarà applicata in maniera “selettiva”, per non avere problemi a pagare il gas russo (con cui poi Putin finanzia le sue forze armate)”, spiega Kessler. Inoltre, l’Ue resta ancora ricattabile dalla dipendenza di gas. “Tutto l’export russo è rappresentato dal gas e dal petrolio, per questo erano necessarie misure per colpirlo. La diversificazione delle fonti, come il gas, è fondamentale per l’Europa altrimenti si è alla mercé di un solo fornitore”, ha detto. Sono in corso da mesi diverse trattative tra l’Ue e Paesi come il Giappone, il Qatar, la Nigeria per forniture di gas soprattutto via nave.
Sicuramente da novembre ci sono le truppe russe ai confini con l’Ucraina. “Probabilmente il presidente russo, Vladimir Putin, pensava di entrare sotto traccia e cambiare il governo, ma ha trovato la resistenza del popolo ucraino”, ha aggiunto. L’obiettivo di Putin, secondo Kessler, sarebbe quello di “rendere l’Ucraina come la Bielorussia, che è uno Stato fintamente indipendente e in realtà controllato dalla Russia. Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko da oltre 20 anni è al potere e reprime ogni forma di opposizione portata avanti da Ong, giornalisti, attivisti”.
L’Ue quindi arriva con una risposta forte, ma in ritardo, compromettendo l’efficacia delle misure proposte, come lo Swift che è già stato utilizzato per l’Iran “ed è risultato un deterrente efficace”, insiste Kessler. Per chi teme che si blocchino i pagamenti internazionali tra imprese Ue e Russia o per gli stoccaggi di gas, in realtà ci sono già delle alternative allo Swift, più laboriose, ma esistono. “C’è una società russa che già da tempo ha creato un meccanismo per le transazioni internazionali con una rete di almeno 400 banche. Gli attori colpiti trovano spesso, poi, il modo di aggirare la misura, che almeno blocca finanziamenti nell’immediato però”, afferma Kessler.
L’Ue ha promesso anche una forte lotta alla disinformazione portata avanti dal Cremlino. “Con una mossa senza precedenti vieteremo la presenza in Ue della macchina mediatica del Cremlino. Russia Today e Sputnik, che sono controllate dal governo, e le testate a loro legate non potranno più diffondere le loro bugie per giustificare la guerra di Putin e creare divisioni nell’Unione. Stiamo sviluppando gli strumenti per vietare questa disinformazione tossica e dannosa in Europa”, ha detto Von der Leyen. Per quanto riguarda la Bielorussia l’Ue prevede il blocco all’esportazione di carburanti minerali, tabacco, legname, cemento, ferro e acciaio. E sarà esteso il divieto di relazioni commerciali per i principali settori economici sui quali è stata sanzionata la Russia.
“Saranno sanzionati tutti i bielorussi che stanno sostenendo questa guerra”, ribadisce Von der Leyen. “Lo spazio aereo europeo sarà chiuso a tutti gli aerei russi, compresi i jet privati degli oligarchi”, ha detto. Ma c’è il rischio che tutto questo ritardo nella reazione ad una situazione monitorata dai leader europei già da mesi abbia comunque lasciato un’impressione di debolezza nelle capacità di governance.