Valori, diritti e futuro: le parole-chiave dell’Italia alla guida del Consiglio d’Europa

Nel periodo che intercorre tra novembre 2021 e maggio 2022 l'Italia presiede il Comitato dei ministri della più antica organizzazione continentale, che oggi conta 47 Stati aderenti. Uno sguardo al programma, alle priorità politiche identificate dal Governo e l'elenco degli appuntamenti che si terranno in questi sei mesi

Foto Calvarese/SIR

La presidenza italiana del G20 è ormai agli sgoccioli e da dicembre il timone di questo forum passerà all’Indonesia; l’Italia resterà però impegnata perché da pochi giorni il Bel Paese presiede un altro consesso internazionale, più precisamente europeo: il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. Si tratta dell’organo decisionale statutario di questa istituzione pan-europea che ha la sua sede a Strasburgo e alla quale aderiscono 47 Paesi. Il Comitato è composto dai ministri degli affari esteri degli Stati membri, che si riuniscono una volta all’anno. A portare avanti il lavoro sono i rappresentanti permanenti presso il Consiglio d’Europa che si incontrano settimanalmente. Il volto italiano è Michele Giacomelli, che in vista del semestre ha curato un’agile pubblicazione per raccontare l’origine e il funzionamento dell’istituzione europea dal titolo L’Italia e il Consiglio d’Europa.

Alla riunione inaugurale del semestre italiano, il 17 novembre scorso, il ministro Luigi Di Maio ha presentato il programma di lavoro dell’Italia nei mesi che ha di fronte e che termineranno il 20 maggio 2022. È evidente che esso si innesta in una continuità di lavoro e di impegno del Consiglio, e dei suoi tre pilastri fondanti: il rispetto dei diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto. Ma l’Italia vuole contribuire in maniera prioritaria in tre grandi ambiti.

La prima priorità italiana è “riaffermare i nostri principi e valori condivisi”: occorre rafforzare la cooperazione e il dialogo negli ambiti fondativi del Consiglio e “la cui rilevanza è stata ancora una volta evidenziata dal mutato contesto internazionale”, si legge nel documento programmatico. Così è del nodo dell’assistenza sanitaria: si continuerà a prestare attenzione all’impatto della pandemia sui sistemi nazionali, sui diritti dei pazienti e sugli aspetti etici, considerando le disparità emerse ancora con maggiore evidenza durante la pandemia ma guardando anche alle opportunità che essa ha offerto per lavorare con più decisione per la parità di accesso all’assistenza sanitaria. Per questo “Resilienza sociale e uguaglianza sanitaria” sarà al centro di un evento virtuale il 22 febbraio. In questo ambito rientrano il tema dei diritti sociali e l’impegno a sostenere “gli sforzi congiunti per rafforzare la Carta sociale”; il patrimonio culturale, strumento di dialogo e di inclusione sociale da tutelare e al centro dell’accordo parziale allargato sugli itinerari culturali (cultura, il paesaggio e il nostro patrimonio comune saranno al centro di un evento a marzo); lo sport, quando governato in modo equo e onesto (un evento sull’integrità nello sport è in programma a Roma, il 6-7 dicembre).

foto SIR/Marco Calvarese

La seconda priorità sarà “rafforzare l’emancipazione delle donne e i diritti di bambini e adolescenti, promuovere le politiche giovanili e la lotta contro la discriminazione”. La pandemia sta insegnando che donne e bambini pagano il conto più salato delle crisi. Quindi “la protezione e la promozione dei diritti fondamentali delle donne devono essere al centro dei nostri sforzi congiunti”, dice il programma italiano. Strumento faro è la Convenzione di Istanbul rispetto alla violenza contro le donne; sul tema specifico della violenza sessuale e l’uso delle cosiddette droghe da stupro si svolgerà un incontro dei rappresentanti permanenti del Gruppo Pompidou, a Roma (17-18 maggio). Le donne restano penalizzate però anche in ambito occupazione, partecipazione, leadership, conciliazione tra vita privata e vita professionale. Sarà proprio l’equilibrio casa-lavoro il tema di un evento di alto livello organizzato dall’Italia (Roma, 12 aprile), per avviare un più ampio dibattito in seno al Consiglio d’Europa. Quanto al tema giovani e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la Presidenza italiana “punta ad elevare il livello di protezione dei minori nel quadro paneuropeo e internazionale”, integrando i diritti dei minori in tutte le attività di cooperazione multilaterale con la priorità di eliminare le forme di violenza e abuso contro i bambini e gli adolescenti e garantire il godimento dei loro diritti fondamentali. A Roma, il 7-8 aprile 2022, verrà lanciata la nuova strategia del Consiglio d’Europa sui diritti dei bambini e degli adolescenti. Ci sarà anche un Forum sull’educazione alla cittadinanza democratica e ai diritti umani (Torino, 11-14 aprile), aperto ai giovani di tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa, in relazione alla revisione quinquennale dell’attuazione della Carta sull’educazione per la cittadinanza democratica e l’educazione ai diritti umani. Rispetto al capitolo della discriminazione, un punto di forza del programma sarà a Roma la riunione plenaria del Comitato direttivo su antidiscriminazione, diversità e inclusione (15-18 marzo 2022) e l’incontro dei “focal point Lgbt” (19 marzo 2022).

Terza priorità, “costruire un futuro incentrato sulle persone”. La persona umana deve restare il fulcro anche nel futuro iperdigitale e supertecnologico e quindi “le tecnologie e la scienza devono essere messe al servizio dei bisogni delle persone nel pieno rispetto della loro dignità e diritti inalienabili”. Tra le specificazioni per questo ambito, l’Italia lavorerà perché si arrivi a maggio a decidere, sulla base del lavoro svolto dal Comitato ad hoc sull’intelligenza artificiale, le azioni concrete che il Consiglio intraprenderà per aiutare a costruire un futuro in cui l’enorme potenziale dell’intelligenza artificiale sarà al servizio dei bisogni umani. Un altro tema da affrontare (con relativo evento) sarà quello del “rafforzamento della democrazia attraverso la scienza” (6 aprile a Roma). E infine la giustizia: la Conferenza dei ministri della giustizia a Venezia il 13-14 dicembre rifletterà su “la giustizia riparativa e il suo ruolo nella giustizia penale europea”, mentre i procuratori generali si confronteranno sul tema dell’indipendenza delle procure a Palermo il 5-6 maggio 2022.

Sarà l’ultimo in termini di calendario, il principale in termini di protocollo l’appuntamento annuale del Comitato dei ministri a livello ministeriale (20 maggio 2022). Un momento di bilanci e di passaggio del testimone, che l’Italia ha preso dall’Ungheria e consegnerà all’Irlanda.

 

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