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Romania, tragedia in ospedale. Papa Francesco, “preghiamo per le vittime”. Il ministro Tataru: “fuori la politica dalla sanità”

Un incendio nel reparto Covid all'ospedale di Piatra Neamt ha causato sabato sera 10 morti e 7 feriti. Il pontefice ne ha parlato all'Angelus. I messaggi dell'arcivescovo cattolico e del primate ortodosso. Il presidente Iohannis: "serve una vera riforma". E il Paese celebra Catalin Denciu, il coraggioso medico che ha rischiato la vita per portare i primi soccorsi

(Foto ANSA/SIR)

Dieci morti e sette feriti è il bilancio drammatico dell’incendio scoppiato la sera di sabato 14 novembre in un ospedale di Piatra Neamt, in Romania, proprio nel reparto con malati Covid. Papa Francesco ha ricordato ieri all’Angelus il tragico evento e ha rivolto un pensiero: “esprimo la mia vicinanza e prego per loro; preghiamo per loro”.

Un medico coraggioso. Il patriarca della Chiesa ortodossa romena Daniel ha inviato “un paterno messaggio di condoglianze e di consolazione alle famiglie dei pazienti deceduti, ai parenti, amici, e all’intera équipe medica, che li ha curati e ha cercato a salvare loro la vita”. “In questi momenti carichi di sofferenza e di turbamento – ha aggiunto –, preghiamo Dio per l’eterno riposo delle vittime e per la rapida guarigione dei feriti”. L’arcivescovo romano-cattolico di Bucarest, mons. Aurel Perca, ha trasmesso un messaggio di compassione e di preghiera per i morti, e ha ricordato il medico di guardia, Catalin Denciu, “che ha messo la propria vita in pericolo per salvare i pazienti”, “un gesto eroico così grande che ci ricorda le parole di Cristo: ‘nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici’”.

Pazienti e personale. L’incendio sembra che sia scoppiato in seguito a un corto circuito elettrico prodotto in una stanza con otto pazienti affetti da coronavirus e intubati. Purtroppo, nonostante i tentativi del personale medico, questi pazienti hanno perso la vita nell’incendio. Altri due pazienti, in stato già grave, che si trovavano nella stanza accanto, sono deceduti, nel reparto urgenze. Due medici e alcune infermiere che hanno soccorso i pazienti hanno riportato ustioni, anche perché l’abbigliamento medico è stato preso dalle fiamme. Uno dei medici, più grave, è stato trasferito domenica mattina all’ospedale Regina Astrid di Bruxelles, in Belgio. Denciu, il “medico eroe” come viene chiamato adesso in Romania, è specializzato in terapia intensiva; ha 48 anni, è sposato – anche la moglie è medico, ginecologo – e con due figli.

“Una riforma profonda”. Per tanti in Romania l’incendio dell’ospedale di Piatra Neamt ha riportato alla memoria un altro incendio, di cinque anni fa, in un nightclub di Bucarest, Colectiv, nel quale avevano perso la vita 64 persone e più di cento erano rimaste ferite. L’incompetenza e la corruzione, che avevano reso possibile l’incendio di Colectiv, vengono ora indicate dai media romeni e da varie figure pubbliche tra le cause dell’incendio. Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha dichiarato domenica che “in modo evidente questo terribile incidente ci ha mostrato ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, perché è assolutamente necessaria una riforma profonda del sistema della sanità pubblica in Romania”.

Il nodo-management. Il ministro della salute, Nelu Tataru, in un intervento alla televisione pubblica romena Tvr, ha insistito sulla necessità della spoliticizzazione del management degli ospedali romeni. Infatti, l’ospedale di Piatra Neamt, che si trova sotto l’amministrazione del consiglio municipale, è stato diretto negli ultimi 12 mesi da otto manager, nominati – si ritiene – più per criteri politici che per competenze professionali, alcuni rimanendo alla guida della struttura ospedaliera 3, 6 o 16 giorni, in un periodo marcato da una profonda urgenza sanitaria a causa della pandemia di coronavirus. “Siamo un sistema medico rimasto in letargo da 30 anni – ha detto il ministro romeno Tataru –. Si impone la spoliticizzazione di tutto il management sanitario”. I dirigenti “devono sostenere un esame a Bucarest e devono essere valutati ogni anno. Se non rispondono alle richieste, devono lasciare”.

Prevenzione incendi. Inoltre, il ministro ha ricordato che durante la pandemia, il sistema sanitario in Romania è stato “ammodernato per forza”, e che ha richiesto che alla installazione delle nuove attrezzature mediche siano effettuate anche le verifiche degli impianti tecnici. Intanto, è iniziata una verifica in tutti gli ospedali della Romania e sembra che ci siano varie strutture ospedaliere che funzionano senza il certificato di prevenzione incendi. Anche il reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Piatra Neamt è stato riorganizzato nel giorno dell’incendio, senza la necessaria autorizzazione.

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