Nella solennità della Santissima Trinità, abbiamo contemplato l’origine primordiale della storia della salvezza; oggi celebriamo il dono che riempie la vita di coloro che credono in Gesù: il mistero eucaristico, dono del Corpo e Sangue del Signore che sostiene la Chiesa nel cammino della storia; con il messaggio: nessun cristiano cammina solitario nel tempo, ma è sempre accompagnato da Dio stesso che gli offre il cibo che nutre, fortifica, salva. Dio nutre il suo popolo: questo il messaggio della solennità del Corpo e Sangue del Signore, i cui testi liturgici presentano, dell’Eucaristia, la lontana profezia di Melchisedek e il preannuncio di Gesù, per giungere al dono del suo corpo e sangue nell’ultima cena.
Il brano della Genesi ci riporta a un antico evento dal sapore misterioso: dopo la vittoria di Abramo contro quattro re, Melchisedeh, “re di Salem” e “sacerdote del Dio altissimo”, offre al patriarca pane e vino e lo benedice in nome del “Dio altissimo, creatore del cielo e della terra”. La chiesa, a partire dalla Lettera agli ebrei, ha visto in questa vicenda misteriosa una prefigurazione del sacrificio di Cristo, che offre la salvezza attraverso il dono del pane e del vino. Una prefigurazione quindi dell’Eucaristia.
Prefigurazione dell’Eucaristia è anche, nel brano evangelico di Luca, il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci operato da Gesù, per sfamare la folla che lo segue da giorni. Da sottolineare che Gesù dice agli apostoli “Voi stessi date loro da mangiare”; e dopo avere benedetto i cinque pani e due pesci, li dà ai discepoli “perché li distribuissero alla folla”.
Il brano delle lettera ai Corinzi, narra l’istituzione dell’Eucaristia, nell’ultima cena, sottolineando che il pane eucaristico è corpo del Signore e il vino sangue di Gesù, doni che istituiscono la “nuova alleanza”; da mangiare e bere “in memoria” di Gesù, come annuncio della sua morte, da celebrare fino alla fine dei tempi, quando Gesù tornerà.
Ecco il grande annuncio della Messa del Corpus Domini: l’Eucaristia, pane e vino diventati corpo e sangue di Gesù, prefigurata dalla vicenda di Melchisedek, è benedizione “del Dio altissimo”, che governa tutta la storia della salvezza fin dall’antichità; è la nuova alleanza nella quale si fa memoria efficace del sacrificio di Cristo.
Questo dono di salvezza, diventato manifesto nell’ultima cena e realizzato nella passione e morte del Signore, è consegnato alla Chiesa, nelle mani degli apostoli e dei loro successori, affinché siano essi a “distribuirlo alla folla” dei credenti. Ancora oggi Gesù ordina ai suoi ministri: “Voi stessi date loro da mangiare”. Un dono per il mondo, una missione per della Chiesa e per i suoi ministri.