In questa seconda Domenica del tempo di Avvento la Chiesa celebra la Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Maria è perfetta nel suo essere; è immacolata nella sua intima natura, dal primo istante della sua vita. L’odierna Solennità si inserisce nel contesto dell’Avvento-Natale, congiunge l’attesa messianica con il ritorno di Cristo e la memoria della Madre. Maria è Santa per eccellenza, immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa nuova creatura, profeticamente adombrata nella promessa fatta ai progenitori della vittoria sul serpente. Maria è la Vergine che concepirà e partorirà un figlio il cui nome sarà Emmanuele, “Dio con noi”.
Se da una parte non è difficile comprendere il contenuto di questo dogma riflettendo attentamente sulle parole della sua formulazione, più difficile è comprenderne il senso profondo, il motivo per cui l’Eterno Padre ha voluto preservarla e coronarla di così grande privilegio.
Proprio il Vangelo di Luca, nel racconto dell’Annunciazione, ci da la chiave ermeneutica per comprendere il senso e il motivo di tale privilegio
La luce che promana dalla figura di Maria ci aiuta a comprendere il vero senso del peccato originale. In Maria, infatti, è pienamente viva e operante quella relazione con Dio che il peccato spezza. In lei non c’è alcuna opposizione tra Dio e il suo essere: c’è piena comunione, piena intesa.
C’è, insomma, “un ‘sì’ reciproco, di Dio a lei e di lei a Dio.
Maria è libera dal peccato perché è tutta di Dio, totalmente espropriata per Lui. È piena della sua Grazia, del suo Amore”. Benedetto XVI riferendosi al dogma dell’Immacolata affermò: “La dottrina dell’Immacolata Concezione di Maria esprime la certezza di fede che le promesse di Dio si sono realizzate: che la sua alleanza non fallisce, ma ha prodotto una radice santa, da cui è germogliato il Frutto benedetto di tutto l’universo, Gesù, il Salvatore. L’Immacolata sta a dimostrare che la Grazia è capace di suscitare una risposta, che la fedeltà di Dio sa generare una fede vera e buona”. Seguiamo l’esempio della Madre di Dio, perché anche in noi la grazia trovi risposta in una fede genuina e feconda e il nostro cuore si disponga ad accogliere l’Emmanuele che viene.