SS.ma Trinità

Es 34,4-6.8-9; 2Cor 13,11-13; Gv 3,16-18

Nicodemo è un anziano che, di notte, va dal Maestro per imparare come si rinasce per non morire. È il problema fondamentale dell’uomo: come vivere per vincere l’angoscia della morte che tutti abbiamo. Nicodemo, un ricercatore della Legge, non vi ha mai trovato come si fa a "rinascere". E Gesù spiega che uno "nasce dall’alto" quando vive veramente. Non quando nasce, perché nasce mortale e poi muore. Uno vive veramente quando è amato. È l’amore che ci fa nascere e questo Vangelo parla soprattutto dell’incredibile amore di Dio per l’uomo. All’origine del nostro esistere non c’è il caso – tantomeno il disegno sadico della natura che distrugge ciò che produce – ma l’amore di alcune persone.

Dalla Croce si vede e si comprende l’amore di Dio per questo mondo, non per un altro. Dio ama questo mondo e la fede cristiana è credere nell’amore incredibile che Dio ha per l’uomo, alla passione di Dio per l’uomo. L’amore è il pane quotidiano del quale l’uomo vive. Del resto si muore. Anche i conflitti che si hanno con se stessi non sono altro che i conflitti che si hanno nella relazione con i genitori. Se uno non si sa amato, non può amarsi e non può amare.

La falsa immagine di Dio è il peccato originale che Gesù è venuto a togliere finendo in Croce per l’uomo. Dio si rivela nell’aver mandato il suo Figlio che ci insegna a essere noi, figli, e ad amare i fratelli come sa fare solo chi conosce l’amore del Padre. Tutto il Vangelo è testimonianza di questo amore del Figlio che ci ama come ama il Padre. E il Padre ci ama come ama Lui, il Figlio unico.

Uno vale quanto è amato. Noi valiamo la vita di Dio. Ogni persona vale tanto. Così Dio ha amato il mondo e questo è il centro della fede cristiana, l’amore del Padre. Di queste cose parlavano Gesù e Nicodemo, di notte.

Oggi è la solennità della Trinità: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Abbiamo già parlato dello Spirito. È l’amore del Padre e del Figlio.

Angelo Sceppacerca