At 10,34.37-43; Col 3,1-4; Gv 20,1-9
Prime furono le donne. Lo scrive anche Giovanni Paolo II nella "Mulieris Dignitatem": "Le donne sono le prime presso la tomba. Sono le prime a trovarla vuota. Sono le prime ad udire: Non è qui. E risuscitato’. Sono le prime a stringergli i piedi. Sono anche chiamate per prime ad annunciare questa verità agli apostoli. (…) Maria di Magdala è la prima ad incontrare il Cristo risorto. (…) Per questo essa venne anche chiamata apostola degli apostoli’".
Ultime a lasciare il Golgota bagnato di sangue, le donne sono invece le prime a ricevere e a rilanciare l’annuncio della resurrezione. La missione evangelizzatrice della Chiesa, al suo albore, è tutta al femminile. Se c’è una precedenza ai piedi della croce e davanti al sepolcro vuoto, non è questione di genere, ma di misericordia. Maria di Magdala è la donna perdonata e, perciò, risorta.
Dopo aver unto e fasciato il corpo morto del Signore, rimaste presso il sepolcro quando già splendeva la luce del sabato, le donne ricevono la prima apparizione del risorto e ne danno l’annuncio ai discepoli. Come l’annuncio dell’incarnazione fu portato a Maria di Nazareth, così ora tocca a Maria Maddalena.
Pasqua è il primo giorno, l’inizio di una nuova settimana, indomani del sabato; è il giorno della visita alla tomba di Gesù e, per questo, diventerà il giorno del Signore, il dies dominicalis. Un giorno con protagoniste le donne, mentre si sottolinea l’assenza dei discepoli che avevano abbandonato Gesù. Le donne avevano preparato gli aromi, ma trovano la tomba aperta e vuota, mentre lì accanto ricevono l’annuncio della risurrezione di Gesù. Non è solo la tomba vuota a far nascere la fede, ma la notizia che la spiega, la parola che ne porta l’emozione. È come se Luca dicesse: "È un errore cercare Gesù nella tomba, bisogna, invece, cercarlo nella sua Parola".
Le donne non hanno ricevuto alcun compito per la missione. Ciononostante, esse si fanno naturalmente missionarie; quando la Parola è accolta con fede, questa mette in moto l’agire e il parlare. Era già accaduto a Maria, dopo la parola dell’angelo: si fece missionaria e portò la bella notizia ad Elisabetta. Ora le donne, senza alcuna investitura, diventano nientemeno che le evangelizzatrici degli Apostoli!
Erri de Luca: "Pasqua non è festa per i residenti, ma per migratori che si affrettano al viaggio. Da non credente vedo le persone di fede così, in movimento sulle piste. Chi crede scruta ogni segno di presenza. Chi crede, insegue, perseguita il creatore costringendolo a manifestarsi. Il non credente è chi non parte mai, chi non si azzarda nell’altrove assetato del credente.
Ogni volta che è Pasqua, urto contro la doppia notizia delle scritture sacre, l’uscita d’Egitto e il patibolo romano della croce piantata sopra Gerusalemme. Sono due scatti verso l’ignoto. Il primo è un tuffo nel deserto per agguantare un’altra terra e una nuova libertà. Il secondo è il salto mortale oltre il corpo e la vita uccisa, verso la più integrale resurrezione. Il Sinai e il Golgota non sono scalabili da uno come me… Allora sia Pasqua piena per voi che fabbricate passaggi, per voi corrieri a ogni costo".
Angelo Sceppacerca