II domenica di Avvento

Bar 5,1-9; Fil 1,4-6.8-11; Lc 3,1-6

Giovanni Battista è il prologo della venuta del Signore. Il tempo della salvezza inizia il quindicesimo anno dell’impero di Tiberio Cesare, 28° della nostra era. I dati di Luca sono esatti. Così precisa papa Benedetto XVI: "L’Evangelista vuole avvertire chi legge o ascolta che il Vangelo non è una leggenda, ma il racconto di una storia vera, che Gesù di Nazaret è un personaggio storico inserito in quel preciso contesto. Il secondo elemento degno di nota è che, dopo questa ampia introduzione storica, il soggetto diventa la parola di Dio, presentata come una forza che scende dall’alto e si posa su Giovanni il Battista".

Giovanni è chiamato dalla parola di Dio che lo mette al proprio servizio e continua a essere la forza dominante della sua vita. La parola di Dio sta per compiere il suo ingresso decisivo ma nella storia dell’umanità. Giovanni è l’araldo che proclama ciò che sta per accadere e annuncia il battesimo di pentimento per la remissione dei peccati. La conversione è la prima condizione nel tempo in cui si compiono le promesse di Dio.

Ieri, festa dell’Immacolata, abbiamo contemplato Maria come il fiore più bello germogliato dalla parola di Dio. Lei è la primizia della Chiesa, giardino di Dio sulla terra. Se Maria è l’Immacolata, la Chiesa ha continuamente bisogno di purificarsi, come più volte ha ribadito il Papa, perché il peccato insidia tutti i suoi membri. "Nella Chiesa è sempre in atto una lotta tra il deserto e il giardino, tra il peccato che inaridisce la terra e la grazia che la irriga perché produca frutti abbondanti di santità". L’Avvento è appello accorato a raddrizzare le nostre vie, lasciandoci guidare dalla parola di Dio. In parole semplici ci vuole penitenza, perché Dio non può entrare dove c’è orgoglio e arroganza, freddezza o indifferenza. Questi producono poteri e squilibri. Maria canta: "Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili". E Giovanni promette, con la sua visione, che ogni uomo vedrà la salvezza di Dio.

Angelo Sceppacerca