Gb 7,1-4.6-7; 1Cor 9,16-19.22-23; Mc 1,29-39
In riva al mare, presso la sinagoga, in una casa: ogni luogo è buono per incontrare il Signore e ricevere la sua chiamata. E ogni ora può essere quella giusta. Il Vangelo di oggi si riferisce al sabato iniziato nella sinagoga e terminato a casa di Simone e Andrea. Ogni luogo è conveniente per l’incontro con Dio: la sinagoga come le case della gente.
Dopo essere stato nella sinagoga, dove ha cacciato via uno spirito che opprimeva, Gesù entra nella casa di Pietro e si prende cura di un bisogno. Gli parlano della suocera a letto con la febbre e lui la guarisce. Gesù "rialza" la suocera di Simone. È lo stesso verbo usato per dire la risurrezione. E la febbre "se ne va da lei" come se ne vanno i demoni dagli indemoniati. Una volta guarita, la donna si mise a servirli. Dalla schiavitù del male alla libertà del servizio. Come fu con l’esodo dall’Egitto.
La sinagoga e la casa di Pietro sono stati luoghi di lotta col male e di vittoria della parola di Gesù. Anche la casa è luogo sacro, dove la Parola può portar frutti ogni giorno se anche il Signore la visita e la abita, insieme ai cristiani suoi discepoli. Anche la dimora dell’uomo è luogo di lotta e di vittoria, di malattia e di ostacolo, di cura e di servizio misericordioso.
Sono molti i malati e gli indemoniati che vengono portati al Signore. Ma davanti a quella porta si era radunata tutta la città. Non c’è nessuno che non abbia bisogno di essere salvato, liberato, guarito. Per la salvezza, la guarigione, la liberazione, bisogna passare per la porta che è Gesù. C’è gente davanti alla nostra porta? Anche noi siamo cercati? Da chi? Per che cosa?
"Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava". La storia, personale o di tutto il popolo, nasce dalla preghiera come ascolto e affidamento a Dio. Il luogo deserto ricorda l’Esodo, quando Dio era il cibo, l’acqua, il difensore, la guida. Per lo stesso motivo tutti cercano Gesù. Si cerca Dio perché si è poveri e si prega perché si riconosce l’assoluta dipendenza da Dio Padre. Gesù, in senso positivo, ne è il modello, lui che è la vera immagine del Padre.
Angelo Sceppacerca