Le Canarie potrebbero essere una delle prossime tappe di Papa Francesco. La “rotta atlantica” delle migrazioni, che fa tappa su queste isole, è stata portata all’attenzione del Papa anche dai missionari che lavorano nei paesi dell’Africa Occidentale, i quali da tempo segnalano la rotta riportando testimonianze di viaggi disumani. Ne ha parlato al Cum di Verona (Centro unitario missionario) don Cristobal Rodriguez Hernandes (nella foto), prete della diocesi di Tenerife.
Don Cristobal, ci racconta cosa sta accadendo nella sua terra?
Le isole Canarie fin dal 1997 sono diventate un punto di arrivo dei migranti dall’Africa sub sahariana, che scappano dalle guerre, dalla morsa della fame o da dittature feroci. Scelgono le Canarie perché così entrano direttamente in Europa, e il fenomeno è cresciuto negli ultimi anni, caratterizzato dall’arrivo di tanti minorenni non accompagnati: sono ragazzi spesso poco più che bambini fatti partire dalle famiglie in cerca di futuro e di un reddito.
Ci descriva la rotta dei migranti che arrivano alle Canarie.
Partono dai vari Paesi, arrivano al Sahara Occidentale, terra da sempre contesa con il Marocco, e da lì partono per la traversata. 100 chilometri di oceano per approdare alle Canarie. Il tutto è gestito dalle mafie, con attraversate pericolose e in condizioni disumane.
Chi dovete assistere?
Arrivano migranti in condizioni inaccettabili, distrutti dopo giorni di viaggio. Raccontano particolari non raccontabili, non degni della vita umana. L’Atlantico non è il Mediterraneo, tutte le settimane ci sono naufragi. Sono pochi quelli che conosciamo perché l’oceano non lascia molte tracce.
Quanti ne arrivano ogni giorno?
Difficile dirlo, ci sono periodi nei quali ne arrivano anche 500 ogni giorno, poi dipende dalla stagione e da altri fattori. 40mila sono arrivati nel 2023, che rappresentano il 70% di tutti gli arrivi in Spagna. Per la nostra realtà di isole sono numeri impossibili da gestire.
La chiesa delle Canarie è andata da Papa Francesco…
Sì, i tre vescovi presenti nelle due diocesi delle isole, lo scorso dicembre, assieme al presidente-governatore. Hanno portato la fatica di questa terra e di questa Chiesa impegnata ad accogliere, però anche la determinazione ad accogliere; hanno portato le lettere dei migranti. I vescovi e il governatore hanno invitato Papa Francesco a farci visita. Sarebbe un gesto importante per far conoscere al mondo questa tragedia immane che si consuma ogni giorno nel silenzio più assoluto del mondo intero.
*redazione Popoli e Missione – Noticum