Sono migliaia i progetti che le Pontificie opere missionarie (Pom) internazionali sostengono ogni anno nei vari continenti. Lo fanno anche grazie alle offerte che durante la Giornata missionaria mondiale vengono raccolte in tutte le chiese del mondo, grazie alla generosità dei fedeli.
Quanto donato domenica 20 ottobre 2024 nelle decine di migliaia di parrocchie del nostro Paese va a sostenere i progetti che le Pom hanno affidato alla direzione nazionale italiana, rappresentata dalla Fondazione Missio. Questa colletta si distingue da altre finalità, come pure da altre eventuali forme di cooperazione tra Chiese particolari. Di conseguenza – sottolinea la direzione della Fondazione Missio – non è bene che durante la Giornata missionaria mondiale si raccolgano offerte per altri scopi, né offerte per quelle missioni con le quali le diocesi mantengono particolari relazioni fraterne, o per Istituti missionari o per singoli missionari. Almeno per un giorno all’anno, la missione universale può e deve rimanere al centro del cuore di tutti.
Ma in cosa consistono i progetti sostenuti dalle Pom? E dove vengono realizzati?
Ogni anno la varietà di obiettivi e luoghi di attuazione è notevole, ma le finalità sono sempre le medesime: formazione di seminaristi, sacerdoti, religiosi/e, catechisti locali; costruzione e mantenimento dei luoghi di culto, dei seminari e delle strutture parrocchiali; aiuto a tv, radio e stampa cattolica locale; sostegno a istruzione, educazione e formazione cristiana di bambini e ragazzi.Quest’anno, nello specifico, le offerte raccolte in Italia andranno, tra le altre destinazioni, a contribuire alla costruzione di una nuova chiesa nel villaggio di Segole, nella diocesi di Sanggau, nel nord-est dell’Indonesia: qui abitano 136 famiglie, di cui 104 cattoliche, per un totale di 362 persone, ma la piccola cappella usata per le celebrazioni risale a 24 anni fa e oggi versa in pessime condizioni. In Papua Nuova Guinea, nella diocesi di Bougainville (nella foto), il progetto sostenuto prevede l’edificazione di una casa per i sacerdoti: la parrocchia delle Isole Carteret non ha un luogo dove poter ospitare il parroco, che finora è stato assistito dalle famiglie della comunità; tutti, però, sognano una casa dignitosa per il loro pastore.
Altri due progetti, dei molti sostenuti, sono in Uganda: nella diocesi di Hoima, il finanziamento richiesto servirà per l’acquisto di attrezzature audiovisive per trasmettere in streaming gli appuntamenti diocesani e i programmi radiofonici; mentre nella diocesi di Kasana-Luweero, è urgente la realizzazione di un impianto ad energia solare per il Centro pastorale di formazione per i catechisti, in quanto la fornitura di energia elettrica è molto cara e poco affidabile.
*redazione Popoli e Missione