“Continuo a seguire con grande preoccupazione la situazione in Medio Oriente. Ribadisco il mio appello a tutte le parti coinvolte affinché il conflitto non si allarghi e si cessi immediatamente il fuoco su tutti i fronti, a partire da Gaza dove la situazione è gravissima e insostenibile”. Riprendono le udienze generali, dopo la pausa nel mese di luglio, e riprendono gli appelli di Papa Francesco per la pace. Stamani, infatti, il Pontefice, nel momento dei saluti ai pellegrini di lingua italiana, ha rinnovato il suo appello.
“Prego perché la ricerca sincera della pace estingua le contese. L’amore vinca l’odio e la vendetta sia disarmata al perdono”.
Allargando lo sguardo, dal Papa, poi, la richiesta di “unirvi alla mia preghiera anche per la martoriata Ucraina, il Myanmar, il Sudan”. “Queste popolazioni così provate dalla guerra possano trovare la tanto desiderata pace. Uniamo i nostri sforzi e le nostre preghiere perché siano eliminate le discriminazioni etniche in regioni di Pakistan e dell’Afghanistan”. In particolare, “le discriminazioni contro le donne”.
Nella catechesi, invece, ha proposto una meditazione sul tema dello Spirito Santo nell’Incarnazione.
“Dopo aver contemplato lo Spirito Santo nell’opera della Creazione, lo contempleremo per alcune settimane nell’opera della Redenzione, cioè di Gesù Cristo”, ha detto il Pontefice. In pratica, la meditazione passa al Nuovo Testamento. E al Vangelo di Luca. Quindi, con la catechesi odierna “entriamo nella seconda fase della storia della salvezza”.
Nelle sue parole una riflessione pratica per la nostra vita, suggerita dall’insistenza della Scrittura sui verbi “concepire” e “partorire”. La Chiesa “prima accoglie la Parola di Dio, lascia che ‘parli al suo cuore’ e le ‘riempia le viscere’, secondo due espressioni bibliche, per poi darla alla luce con la vita e la predicazione. La seconda operazione è sterile senza la prima”.
Riflettendo su “come è possibile annunciare Gesù Cristo e la sua salvezza a un mondo che sembra cercare solo benessere”, ecco la risposta, che è la stessa di allora: “‘Riceverete la forza dallo Spirito Santo e di me sarete testimoni’. Senza lo Spirito Santo la Chiesa non può andare avanti, la Chiesa non cresce, la Chiesa non può predicare”, ha aggiunto parlando a braccio.
Continuando la catechesi, il Papa ha poi spostato il focus da “quello che si dice della Chiesa” a ciò che “vale per ogni singolo battezzato”. “Ognuno di noi si trova a volte, nella vita, in situazioni superiori alle proprie forze e si domanda: ‘Come posso affrontare questa situazione?’. Aiuta, in questi casi, ricordare e ripetere a se stessi quello che l’angelo disse alla Vergine prima di congedarsi da lei: ‘Nulla è impossibile a Dio’ (Lc 1,37)”. Quindi, l’esortazione: “Riprendiamo allora anche noi, ogni volta, il nostro cammino con questa confortante certezza nel cuore: ‘Nulla è impossibile a Dio’”.