Perdono di Assisi. Fra Fusarelli (Frati minori): “La conversione personale è premessa e condizione per ogni passo di pace”

Entra nel vivo la solennità, quest’anno legata all’ottavo centenario del dono delle stimmate ricevuto da san Francesco a La Verna. “Varchiamo la soglia della piccola cappella della Porziuncola, contenuta nella grande basilica di Santa Maria degli Angeli, con la memoria di quelle ferite da cui viene una vita nuova”, spiega il ministro generale dei Frati minori, fr. Massimo Fusarelli

Foto Calvarese/SIR

Entra nel vivo la solennità del Perdono di Assisi, quest’anno legata all’ottavo centenario del dono delle stimmate ricevuto da san Francesco a La Verna. “Varchiamo la soglia della piccola cappella della Porziuncola, contenuta nella grande basilica di Santa Maria degli Angeli, con la memoria di quelle ferite da cui viene una vita nuova”, spiega il ministro generale dei Frati minori, fr. Massimo Fusarelli.
“Siamo nel luogo – aggiunge – dove san Francesco ha dato inizio alla sua vita evangelica con i primi compagni e con santa Chiara; qui ha sempre radunato i suoi fratelli anche due volte l’anno; qui ha voluto che la porta spalancata aprisse le braccia della misericordia e del perdono di Dio a tutti. Questa ‘piccola porzione di mondo’ si apre e ci invita ad aprirci al perdono, ricevuto e offerto, perché il Paradiso diventi la nostra casa, sin da ora”.
Numerosi nella Porziuncola di Santa Maria degli Angeli, fin dai giorni scorsi, gli appuntamenti di preghiera e celebrazione per ricordare quel desiderio di Francesco d’Assisi di voler portare tutti in Paradiso, senza tener conto della “contabilità” del tempo ma per salvare tutte le anime che invocano la misericordia di Dio.

“In questo tempo oscuro della storia – dice ancora fr. Fusarelli – il Paradiso sembra chiuso per tanti, per troppi. Le guerre, le tante forme di tensione e di violenza, di sopraffazione e di rifiuto dei piccoli ci fanno desiderare e chiedere con forza che la ‘Porta del Perdono sia sempre aperta’, perché da queste ferite venga una vita nuova di riconciliazione e di pace. La conversione personale di ciascuno di noi, che il Perdono di Assisi sostiene, è premessa e condizione per ogni passo di pace. Siamo corresponsabili del bene e così del peccato che è alla radice di tante violenze e guerre. Il Perdono sia per tutti – conclude Fusarelli –, raggiunga ogni ferita, le renda sorgenti di vita”.

Il triduo di preparazione, che si è chiuso ieri, ha ospitato le catechesi del custode di Terra Santa, fr. Francesco Patton. Il francescano ha parlato delle immense ingiustizie delle quali i frati della Custodia spesso sono testimoni oculari, specie a partire dal 7 ottobre scorso. Di fronte a esse, ha commentato, si può decidere di rispondere con l’odio, la vendetta, la deterrenza, giungendo alla distruzione reciproca e totale. Oppure, ha aggiunto con parole vibranti, c’è la strada del perdono.

“Solo il perdono – ha detto Patton – può fermare l’escalation della violenza; dunque l’appello è di perdonare tutto, tutti, sempre e in anticipo”. Perdonare, però, non significa dimenticare ma, ha concluso il custode, “rinunciare a essere dominati dalla vendetta; accettare l’altro e il suo diritto a esistere e la sua sofferenza”.

La giornata del 2 agosto, prevede la celebrazione della santa messa nella basilica di Santa Maria degli Angeli ad ogni ora a partire dalle 7 del mattino e la liturgia solenne alle 11.30, presieduta dal vescovo di Alghero-Bosa, mons. Mauro Maria Morfino. Nel pomeriggio, dalle 14, l’immenso sagrato della basilica abbraccerà le migliaia di giovani pellegrini in arrivo, dopo giorni di cammino in tutto il centro Italia, con la 42ª Marcia francescana, dal tema “Vivo con te”.
Altre celebrazioni pomeridiane, alle 17 e 18, e infine – alle 19 – i secondi vespri della solennità del Perdono, presieduti da fr. Francesco Piloni, ministro provinciale dei Frati minori di Umbria e Sardegna. La chiusura della giornata di festa è affidata all’intenso spettacolo teatrale “Fra”, di e con Giovanni Scifoni, con ingresso gratuito sempre in piazza della Porziuncola.

(*) direttore de “La Voce”

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