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Papa Francesco: “Preghiamo tutti i giorni per la pace”

Papa Francesco ha concluso l'udienza di oggi, dedicata ai Salmi, con un ennesimo appello per la pace. Nella Giornata mondiale del Rifugiato, l'invito "ad accogliere, promuovere, accompagnare e integrare quanti bussano alle nostre porte". Infine, l'esortazione a pregare per il "caro popolo cinese"

(Foto Vatican Media/SIR)

“Continuiamo a pregare per la pace. La guerra sempre è una sconfitta sin dall’inizio. Preghiamo per la pace nella martoriata Ucraina, in Terra Santa, in Sudan, Myanmar e dovunque si soffre per la guerra. Preghiamo tutti i giorni per la pace”. È appello di Papa Francesco al termine dell’udienza di oggi in piazza San Pietro, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana. Poi il riferimento alla Giornata mondiale del rifugiato, che si celebra oggi: “Siamo tutti chiamati ad accogliere, promuovere, accompagnare e integrare quanti bussano alle nostre porte. Gli Stati si adoperino per assicurare condizioni umane e facilitare progetti di integrazione”. Infine l’invito a pregare per il “caro popolo cinese, questo popolo nobile e così coraggioso, che ha una cultura così bella”.

“Io sulla mia scrivania ho un’edizione in ucraino del Nuovo Testamento e dei Salmi, da un soldato morto in guerra, che mi è stato inviato. E lui pregava, nel fronte, con questo libro”,

ha rivelato a braccio il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata ai salmi, “una grande sinfonia di preghiera il cui compositore è lo Spirito Santo”.

“Tutti i Libri della Bibbia sono ispirati dallo Spirito Santo, ma il Libro dei Salmi lo è anche nel senso che è pieno di afflato poetico”, ha spiegato Francesco: “I salmi hanno avuto un posto privilegiato nel Nuovo Testamento. Infatti, vi sono state e vi sono ancora edizioni che contengono insieme il Nuovo Testamento e i Salmi”. “Non tutti i salmi – e non tutto di ogni salmo – può essere ripetuto e fatto proprio dai cristiani e ancor meno dall’uomo moderno”, ha precisato il Papa, poiché “riflettono, a volte, una situazione storica e una mentalità religiosa che non sono più le nostre”, ma “questo non significa che non sono ispirati. Ciò che più raccomanda i salmi alla nostra accoglienza è che essi sono stati la preghiera di Gesù, di Maria, degli apostoli e di tutte le generazioni cristiane che ci hanno preceduto”.

“Io mi domando: voi pregate con i Salmi, qualche volta?

Prendete la Bibbia, il Nuovo Testamento, e pregate un salmo? Per esempio, quando siete tristi per aver peccato pregate il Salmo 50?”, ha chiesto a braccio il Papa alla folla di pellegrini riunita in piazza San Pietro: “Ci sono tanti salmi che ci aiutano ad andare avanti”, ha assicurato ancora fuori testo: “Prendete l’abitudine di pregare con i salmi. Io vi assicuro che sarete felici!”. “Non possiamo solo vivere dell’eredità del passato: è necessario fare dei salmi la nostra preghiera”, il monito: “È stato scritto che, in un certo senso, dobbiamo diventare noi stessi autori dei salmi, facendoli nostri e pregando con essi . Se ci sono dei salmi, o solo dei versetti, che ci parlano al cuore, è bello ripeterseli e pregarli durante il giorno.

I salmi sono preghiere per tutte le stagioni:

non c’è stato d’animo o bisogno che non trovi in essi le parole migliori per trasformarli in preghiera”. Secondo Francesco, infatti,

“i salmi ci aiutano ad aprirci a una preghiera meno centrata su noi stessi: una preghiera di lode, di benedizione, di ringraziamento; e ci aiutano anche a farci voce di tutto il creato, coinvolgendolo nella nostra lode”.

I salmi, in sintesi, “ci permettono di non impoverire la nostra preghiera riducendola solo a richieste, a un continuo ‘dammi, dacci..’”. “Impariamo dal Padre nostro, che prima di chiedere il pane quotidiano dice: ‘Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà’””, l’invito: “Lo Spirito Santo, che ha regalato alla Chiesa Sposa le parole per pregare il suo Sposo divino, ci aiuti a farle risuonare nella Chiesa di oggi, e a fare di questo anno preparatorio al Giubileo una vera sinfonia di preghiera”.

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