Elena Guerra: l'”Apostola della devozione allo Spirito” sarà Santa

La notizia della canonizzazione della beata Elena Guerra ci rallegra profondamente e genera nuova speranza nella diffusione della Teologia dello Spirito Santo e nella riaffermazione del profilo pneumatologico e carismatico della Chiesa

Elena Guerra (1835-1914), “Apostola della devozione allo Spirito Santo”, definizione di san Giovanni XXIII nella circostanza della beatificazione della madre fondatrice delle suore “Oblate dello Spirito Santo”, il 26 aprile 1959. Con queste parole Papa Roncalli volle salutarla beata: “Leone XIII prestò attenzione alle suppliche di lei… La mirabile enciclica ‘Divinum Illud Munus’ (1897) sembrò porre il suggello alle umili istanze anche di quest’anima religiosa. Se d’allora in poi la Chiesa celebra con maggiore solennità la novena della Pentecoste, se a tante anime docili all’appello del Pontefice si dischiusero nuovi orizzonti di santità e di apostolato, si può pensare con gratitudine a colei di cui si servì la Provvidenza per influire nel gesto del Nostro Predecessore, in seguito al quale come un fremito di vita nuova pervase tutta la Chiesa” (Discorso di Giovanni XXIII per la beatificazione di Elena Guerra, 26 aprile 1959).

Ma di quale “influenza” parlava Giovanni XXIII? È sufficiente rileggere una parte della prima e della seconda delle tredici lettere inviate da Elena Guerra a Papa Leone XIII (dal 1895 al 1903) per comprendere l’incidenza del suo pensiero su due scelte “storiche” operate dal sommo Pontefice: la pubblicazione della prima enciclica dedicata allo Spirito Santo (Divinum Illud Munus, 1897) nella quale la Terza Persona della Trinità è definita “il grande Sconosciuto”; la promulgazione della Novena allo Spirito Santo (Provida Matris Charitate, 1895), poi decretata solennemente nell’enciclica e vivamente raccomandata a tutti i vescovi a breve distanza di tempo (Ad fovendum in christiano populo, 1902).

Ecco, allora, la richiesta di Elena Guerra a Leone XIII: “Santo Padre… si raccomandano tutte le devozioni, ma di quella devozione, che secondo lo Spirito della Chiesa, dovrebbe essere la prima, si tace. Si fanno tante novene, ma quella novena che, per ordine del Salvatore medesimo, fu fatta anche da Maria SS. e da tutti gli Apostoli, è ora quasi dimenticata. Si lodano dai predicatori tutti i Santi, ma una predica in onore dello Spirito Santo, che è quello che forma i Santi, quando mai si ascolta… Dunque, o Santo Padre, voi solo potete far sì che i Cristiani tornino allo Spirito Santo, affinché lo Spirito Santo torni a noi; abbatta il maligno impero del demonio, e ci conceda il sospirato rinnovamento della faccia della terra” (17 aprile 1895).

E ancora: “Ciò che interessa per impetrare un felice rinnovamento della faccia della terra, è la sostanza. E la sostanza è che i fedeli si uniscano in una preghiera unanime e incessante al divino Spirito per impetrare che finisca l’ostinata lotta contro la Chiesa dello spirito infernale, e che la Luce del Paraclito splenda sopra le tenebre dell’ignoranza e dell’errore, e così tornino al segno della Chiesa tutti gli increduli e i dissidenti… Oh, se il Veni, quel benedetto Veni, che dal Cenacolo in poi la S. Chiesa non ha mai cessato di ripetere, divenisse così popolare come l’Ave…” (17 novembre 1896).

Gli scritti di Elena Guerra possiedono una straordinaria freschezza spirituale; sono una “miniera” ancora tutta da scavare.

Colpisce il respiro profetico della sua testimonianza: la confidenza e la profondità di esperienza spirituale, praticate dalla santa lucchese e quotidianamente “insegnate” alle sorelle oblate, sono un fatto pressoché unico nella storia del rapporto di un’anima con la persona dello Spirito Santo, accostabile solo alle più grandi figure tra i dottori della Chiesa.

La notizia della canonizzazione della beata Elena Guerra ci rallegra profondamente e genera nuova speranza nella diffusione della Teologia dello Spirito Santo e nella riaffermazione del profilo pneumatologico e carismatico della Chiesa.

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