Sperimentare la potenza della lode e sotto l’azione dello Spirito

Nella S. Scrittura e precisamente nel Sal 150, troviamo l’invito a tutte le creature della terra di lodare, di inneggiare a Dio, infatti l’imperativo ebraico “Hallelû Jah: lodate il Signore” è composto da: hallelû, “lodate” e Jah “Jahweh-Dio”. Possiamo cogliere, come ci insegna la Madre Chiesa nel Ccc 2649, che la lode è la forma più elevata di preghiera, la più gradita al Signore, perché totalmente disinteressata, esalta Dio per sé stesso, senza nulla chiedere in cambio. La lode unisce l’uomo a Dio, gli uomini fra loro, il cielo alla terra; unisce gli uomini alle schiere angeliche, la cui unica ragione d’esistere è di lodare incessantemente il tre volte Santo per l’eternità.

Foto Calvarese/SIR

Nella S. Scrittura e precisamente nel Sal 150, troviamo l’invito a tutte le creature della terra di lodare, di inneggiare a Dio, infatti l’imperativo ebraico “Hallelû Jah: lodate il Signore” è composto da: hallelû, “lodate” e Jah “Jahweh-Dio”. Possiamo cogliere, come ci insegna la Madre Chiesa nel Ccc 2649, che la lode è la forma più elevata di preghiera, la più gradita al Signore, perché totalmente disinteressata, esalta Dio per sé stesso, senza nulla chiedere in cambio. La lode unisce l’uomo a Dio, gli uomini fra loro, il cielo alla terra; unisce gli uomini alle schiere angeliche, la cui unica ragione d’esistere è di lodare incessantemente il tre volte Santo per l’eternità.
Fin da bambina, quando mia madre si convertì, scoprii e sperimentai la potenza della lode e sotto l’azione dello Spirito S. la mia vita cambiò totalmente. Nei miei trent’anni di cammino all’interno del Rinnovamento nello Spirito S., la lode è stata l’esperienza spirituale derivante dalla preghiera per una rinnovata effusione dello Spirito che ha favorito in me l’accoglienza e una radicale conversione, ponendo tutta la mia vita sotto la guida dello Spirito S. e la signoria di Cristo, prima come laica e adesso come consacrata.
“Lodare il Signore” è una chiamata rivolta a tutti, a essere uomini e donne di preghiera e far diventare la nostra stessa vita una lode. Non posso non testimoniare la gioia che ogni giorno si rinnova nell’esercizio della lode nella preghiera personale e comunitaria, grazie al Rinnovamento, mi ha permesso di sperimentare per la prima volta la bellezza e la potenza della lode. La preghiera di lode è molto esercitata nel RCC e i fratelli che imparano ad esercitarla ne scoprono ben presto i benefici spirituali: nella lode, riconoscendo la signoria di Dio sulla nostra vita, ci rende liberi dagli affanni quotidiani. La lode ci libera dai lacci, dai dardi infuocati, dalle numerose insidie del maligno. La lode può e dovrebbe essere realizzata attraverso l’impegno e la partecipazione di tutto il nostro essere: spirito, anima e corpo, tutto questo è ciò che viene sperimentato nelle nostre comunità, nella semplicità della lode, con il canto e gli strumenti musicali, la gestualità gioiosa nei nostri incontri di preghiera comunitaria carismatica, è più una conseguenza dell’azione dello Spirito S. che, piuttosto, un effetto dell’impegno della mente umana. Ci invita ad utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione perché la lode sia piena, allegra, creativa, sublime, avvolgente e persino esuberante, infatti il Sal 150 dice: lodatelo con timpani e danze – lodatelo sulle corde e sui flauti.
La lode non è una formula precostituita, ma fa spazio a Dio nel nostro cuore per permetterci di compiere la Sua volontà. Il Sal 150 nel primo versetto mostra il “dove” della lode: ovunque! “Lodate Dio nel suo santuario, lodatelo nel firmamento della sua potenza.”
Nelle mie giornate, la lode spesso trova spazio e scandisce le mie occupazioni: mentre insegno ai miei alunni, quando li ascolto, nel servizio pastorale, nella comunità, nella famiglia, accogliendo tutto come dono e motivo di lode e ringraziamento. La consolazione più grande è sapere che alla fine dei tempi, tutto il popolo di Dio si riunirà nella lode eterna verso di Lui.

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