La città e la Chiesa di Pavia alla vigilia delle Sante Spine 2024

La festa delle Sante Spine, che appartiene al volto e alla storia della città e della Chiesa di Pavia, avviene in un passaggio importante per la nostra comunità cittadina ed ecclesiale. Nel prossimo mese di giugno, saremo chiamati a esprimere il nostro voto per la composizione del parlamento europeo e rinnoveremo anche le amministrazioni di più comuni sul nostro territorio, compreso quello della città di Pavia. Sono appuntamenti da non disertare, per esprimere come cittadini e come cristiani il nostro apporto al presente e al futuro dell’Europa e dei nostri comuni.

La festa delle Sante Spine, che appartiene al volto e alla storia della città e della Chiesa di Pavia, avviene in un passaggio importante per la nostra comunità cittadina ed ecclesiale. Nel prossimo mese di giugno, saremo chiamati a esprimere il nostro voto per la composizione del parlamento europeo e rinnoveremo anche le amministrazioni di più comuni sul nostro territorio, compreso quello della città di Pavia. Sono appuntamenti da non disertare, per esprimere come cittadini e come cristiani il nostro apporto al presente e al futuro dell’Europa e dei nostri comuni.
Siamo chiamati a esprimere una scelta a favore di un’Europa fedele all’ispirazione dei padri fondatori, capace di promuovere un autentico umanesimo e di contrastare la logica della guerra, che purtroppo è tornata a insanguinare il suolo europeo con l’aggressione della Russa all’Ucraina.
Rimando alla “Lettera aperta” del Presidente della Cei, il cardinale Matteo Maria Zuppi, e del presidente della Comece, il vescovo Mariano Crociata, pubblicata in questo numero del giornale. In essa si richiamano le origini della comunità europea, i grandi ideali che ne hanno ispirato la nascita, a opera di statisti cristiani, e le sfide che stanno davanti a tutti noi. Credo che sia importante, nonostante limiti e miopie, a volte gravi, dell’Unione Europea, sostenere uomini e donne che operino per un’Europa unita, che sappia promuovere la pace e la giustizia, l’accoglienza e la vera integrazione dei migranti, che ritrovi il senso del rispetto per la vita, di ogni vita, fin dal suo concepimento al suo termine naturale, che custodisca il patrimonio vivo dell’umanesimo cristiano, che sappia inserirsi, come soggetto attivo e originale, nel panorama mondiale. La lettera si conclude con una bella parola di Papa Francesco: “Con la mente e con il cuore, con speranza e senza vane nostalgie, come un figlio che ritrova nella madre Europa le sue radici di vita e di fede, sogno un nuovo umanesimo europeo, ‘un costante cammino di umanizzazione’, cui servono ‘memoria, coraggio, sana e umana utopia’ ” (Discorso, Vaticano, 6 maggio 2016).
Per quanto riguarda l’appuntamento delle elezioni comunali, in particolare a Pavia, è stato proposto nelle scorse settimane un documento della “Scuola di cittadinanza e partecipazione” e del Servizio diocesano per la pastorale sociale “Idee per Pavia. Una scrittura collettiva per il bene comune”. È il frutto di tre seminari realizzati nei mesi scorsi e della riflessione offerta da più esperti e studiosi, ed è il segno di una comunità cristiana che vuole essere presente nel tessuto della nostra città: si tratta di un contributo positivo, offerto a tutti i candidati per il Comune di Pavia e mi auguro che possa diventare la base di un confronto e di un dialogo sul volto che vogliamo dare alla nostra bella città nei prossimi anni.
Come Chiesa di Pavia, stiamo vivendo il tempo della visita pastorale che mi consente, come vescovo, di avere una conoscenza più diretta delle comunità parrocchiali e di sostenere e orientare il cammino di comunione e collaborazione nelle zone pastorali della nostra città. Ho già visitato le parrocchie della zona nord e della zona ovest, scoprendo risorse e ricchezze, insieme a fatiche e domande, e ho colto la disponibilità a crescere in un’esperienza di maggiore collaborazione tra comunità vicine, trovando, accanto ai sacerdoti e alle persone consacrate, molti laici che hanno a cuore il cammino di fede e di testimonianza delle comunità, aperti a un modo nuovo di essere Chiesa, “in uscita” all’incontro con tutti. Nei mesi dell’autunno sarà la volta delle parrocchie della zona est e nei primi mesi del 2025 di quelle del centro città, mentre si andrà realizzando, in forme differenti, l’incontro con gli ambienti di vita più significativi nella nostra città.
Siamo poi in cammino verso la celebrazione del Giubileo dell’Anno Santo 2025, che si aprirà nel prossimo Natale e che interesserà la vita di tutta la Chiesa. Non è un appuntamento formale, è un’occasione di grazia che andrà accolta, valorizzata e vissuta: il tema scelto dal Papa, “Pellegrini di speranza” è davvero provvidenziale per un tempo così complesso e incerto, come il nostro, dove non mancano paure e preoccupazioni per il futuro prossimo, dove si addensano nubi di guerra all’orizzonte e dove avvertiamo il bisogno di un rinnovamento e di un nuovo respiro nel vivere la fede e nel darne testimonianza, come luce di verità e di bene per ogni uomo.
Tutti questi motivi, che caratterizzano i nostri giorni, ci portano a raccoglierci intorno alle Sante Spine, segno forte dell’amore di Cristo e della sua donazione totale per noi, segno che appartiene alla storia e al volto di Pavia e che sarebbe insipienza voler cancellare o dimenticare. È con questa consapevolezza che invito le comunità parrocchiali e religiose della città, le famiglie, con i loro bambini, i gruppi ecclesiali, chiunque si riconosce, in qualche modo, nel segno delle Sante Spine e nel suo messaggio di amore e di vita donata, a sostare davanti alle preziose reliquie della Passione di Cristo e a partecipare alla processione nella sera della festa, il lunedì dopo la solennità di Pentecoste: per invocare pace e saggezza per il mondo e l’Europa, per la nostra città e la nostra Chiesa, per affidare al Signore il cammino delle nostre comunità e la grazia dell’Anno Giubilare che sta di fronte a noi.

(*) vescovo di Pavia