“Ristrutturare e rifornire la clinica di Caritas Jerusalem a Gaza City e Taybeh, in Cisgiordania; dare assistenza sanitaria a chi ne ha bisogno nelle aree interessate dal conflitto; fornire aiuto psicologico alle persone traumatizzate dalla guerra, in particolare donne e bambini; sostenere economicamente le famiglie vulnerabili; collaborare con la rete internazionale nei progetti di ricostruzione nella Striscia di Gaza, una volta raggiunto il cessate il fuoco”. Sono queste le finalità della raccolta nazionale indetta per domani 18 febbraio, prima Domenica di Quaresima, dalla Presidenza della Cei, da tenersi in tutte le chiese italiane, “quale segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni colpite dal conflitto in Terra Santa”. Le offerte raccolte dovranno essere inviate a Caritas Italiana entro il 3 maggio. “Caritas Italiana – spiega il direttore, don Marco Pagniello – è in costante contatto con la Chiesa locale: dopo aver sostenuto, nella fase iniziale dell’emergenza, gli interventi di Caritas Gerusalemme, continua a seguire l’evolversi della situazione, accompagnando le Chiese locali nell’organizzazione delle diverse iniziative per far fronte ai bisogni dei più poveri e favorire un clima di pace e riconciliazione”.
La Colletta del Venerdì Santo, 29 marzo. Questa iniziativa della Cei va ad aggiungersi alla tradizionale Colletta Pontificia per la Terra Santa del Venerdì Santo (quest’anno il 29 marzo) che si svolge obbligatoriamente in tutte le Chiese del mondo per volontà del Papa. Paolo VI, dieci anni dopo la sua storica visita ai Luoghi Santi, il 25 marzo 1974 decise di sensibilizzare l’episcopato, il clero e i fedeli di tutto il mondo sulle accresciute necessità della Chiesa in Terra Santa attraverso l’esortazione apostolica “Nobis in Animo” che riformò la Colletta del Venerdì Santo (www.collettavenerdisanto.it). Quest’ultima serve a sostenere i bisogni ordinari delle comunità cristiane della regione attraverso le opere della Custodia di Terra Santa, che opera su mandato pontificio dal 1342. Si va dalla manutenzione e la custodia dei santuari affidati ai francescani, al sostegno materiale delle cosiddette ‘pietre vive’, cioè delle comunità cristiane locali. La Colletta del Venerdì Santo contribuisce anche al mantenimento delle 18 Scuole di Terra Santa gestite dalla Custodia di Terra Santa e del personale impiegato, al sostegno delle famiglie, che ancora una volta, dopo la pandemia da Covid, si trovano, a causa della guerra scoppiata il 7 ottobre, prive di entrate perché prive della possibilità di lavorare nell’indotto del pellegrinaggio. Da ricordare che la Custodia è presente anche in Libano e Siria dove la situazione di povertà è ancora più grave e dove lavora – oltre che per le comunità cristiane – anche per alleviare le difficoltà economiche di profughi e rifugiati.
Come contribuire. È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Emergenza Terra Santa” tramite:
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111
• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013
• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119