La Gmg come laboratorio per la pace. I giovani come attori di questo cambiamento. Ma “i grandi della terra lo ascolteranno?”. Nell’udienza genarale di stamani, come da tradizione dopo un viaggio apostolico, il Papa ne ha indicato gli aspetti più importanti. E, tra questi, l’impegno per la pace, con un interrogativo.
La riflessione del Pontefice è partita da una consapevolezza: “La Gmg di Lisbona, venuta dopo la pandemia, è stata sentita da tutti come dono di Dio, che ha rimesso in movimento i cuori e i passi dei giovani del mondo per andare a trovare Gesù”. In particolare, la Giornata mondiale della Giovetù è stata indicata dal Papa come “un nuovo inizio del grande pellegrinaggio dei giovani attraverso i continenti, nel nome di Gesù Cristo”. Non è stata casuale la scelta di Lisbona come sede, “città affacciata sull’oceano, città-simbolo delle grandi esplorazioni via mare”. E neppure la scelta della “guida”, cioè Maria. Guardando alla Vergine, Francesco ha spiegato che “Maria ancora oggi, nel terzo millennio, guida il pellegrinaggio dei giovani alla sequela di Gesù”. E ha ricordato lo stesso atto compiuto da lei “già un secolo fa proprio in Portogallo, a Fatima, quando si era rivolta a tre bambini affidando loro un messaggio di fede e di speranza per la Chiesa e per il mondo”. “Per questo, durante la Gmg, sono ritornato a Fatima, al luogo dell’apparizione, e insieme ad alcuni giovani malati ho pregato perché Dio guarisca il mondo dalle malattie dell’anima”, ha riferito il Papa. Che ne ha citate quattro: “La superbia, la menzogna, l’inimicizia, la violenza”. Qui, il primo pensiero per la pace:
“Abbiamo rinnovato la consacrazione nostra, dell’Europa, del mondo al Cuore Immacolato di Maria. Io ho pregato per la pace, perché ci sono tante guerre da tante parti del mondo”.
Continuando il proprio intervento, Papa Francesco ha espresso gratitudine alla Chiesa locale, che, “in cambio del grande sforzo compiuto per l’organizzazione e l’accoglienza, riceverà nuove energie per proseguire il suo cammino, per gettare di nuovo le reti con passione apostolica”. “I giovani in Portogallo sono già oggi una presenza vitale, e adesso, dopo questa ‘trasfusione’ ricevuta dalle Chiese di tutto il mondo, lo diventeranno ancora di più”. Nei pensieri del Papa, ritorna il tema della pace, l’Ucraina e gli altri luoghi del mondo in cui si combatte.
“Mentre in certe sale nascoste si pianifica la guerra, la Gmg ha mostrato a tutti che è possibile un altro mondo: un mondo di fratelli e sorelle, dove le bandiere di tutti i popoli sventolano insieme, una accanto all’altra, senza odio, senza paura, senza chiusure, senza armi!”.
Il messaggio dei giovani è stato “chiaro”. Ma il Papa si è chiesto: “Lo ascolteranno i ‘grandi della terra’? Questo entusiasmo giovanile che vuole pace è una parabola per il nostro tempo, e ancora oggi Gesù dice: ‘Chi ha orecchie, ascolti! Chi ha occhi, guardi!’. Speriamo che tutto il mondo ascolti questa Gmg e guardi questa bellezza dei giovani andando avanti”.