Ci saranno vescovi anche dalla “martoriata” Ucraina ai funerali di Papa Benedetto XVI. La Chiesa cattolica latina sarà rappresentata dall’arcivescovo metropolita di Leopoli mons. Mieczyslaw Mokrzycki, che è stato segretario di papa Benedetto nei primi due anni di pontificato, e da mons. Jan Sobilo, vescovo ausiliare della diocesi di Kharkiv-Zaporizh. Mons. Kenneth Nowakowski, vescovo dell’Eparchia cattolica ucraina della Sacra Famiglia di Londra, parteciperà invece in rappresentanza di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina. In Ucraina, purtroppo, la grande e pesante guerra su vasta scala ha superato i 315 giorni. Sono ore difficili per tutto il paese. Città e villaggi nell’est del Paese stanno bruciando di nuovo. Le regioni di Luhansk e di Donetsk sono diventati epicentri del conflitto militare. In queste ore le agenzie stanno battendo la notizia di esplosioni a Sebastopoli e nelle zone limitrofe della città, in Crimea. Ma “sono i bambini a soffrire di più perché sono i più vulnerabili durante questa guerra”, dice Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina nel suo video messaggio quotidiano diffuso il 3 gennaio. “Abbiamo nuovi dati molto tristi”: al 2 gennaio 2023, 1.328 bambini ucraini sono stati feriti, 452 sono morti e 876 hanno subito lesioni di vario grado. “Quindi, quel numero, quella quantità, sfortunatamente, aumenta ogni giorno. Inoltre – sottolinea Shevchuk -, si tratta di soli dati ufficiali che vengono registrati dagli enti statali ma, a quanto pare, il numero reale è decisamente più alto”.
Il grido di pace risuonerà dunque anche a Roma. “Ho avuto la possibilità di andare a rendere omaggio a papa Benedetto nella basilica di San Pietro. Che il Signore possa ascoltare la preghiera di pace che sale dal popolo ucraino, per intercessione ora anche di Papa Benedetto”. Lo ha raccontato al Sir mons. Kenneth Nowakowski, Vescovo dell’Eparchia cattolica ucraina della Sacra Famiglia di Londra. “Era un papa molto amato dagli ucraini greco-cattolici di tutto il mondo”, dice subito mons. Nowakowski. Benedetto XVI ha svolto un ruolo importante per la chiesa greco-cattolica ucraina, accompagnandola e seguendola nella sua missione. Fu lui a nominare Sua Beatitudine Shevchuk vescovo in Buenos Aires ed ad approvare poi la sua elezione come capo della chiesa greco-cattolica ucraina. E fu lui a seguire il card. Lubomyr Husar accettando le sue dimissioni per motivi di salute. “Gli ucraini lo amavano per la sua tenerezza e cura”, fa sapere il vescovo di Londra. “Crebbe sotto il regime nazista e fu uno stretto collaboratore di Giovanni Paolo II che conosceva molto bene il comunismo. Era quindi spontaneo per lui capire e simpatizzare con le persone che si trovavano su terre in cui erano perseguitate causa della loro fede religiosa. Conosceva la situazione e la storia di persecuzione della Chiesa greco-cattolica in Ucraina. Quando parlava al popolo ucraino, noi avvertivamo di essere capiti in un modo speciale”. “Venire oggi qui a Roma e partecipare ai funerali come vescovo della chiesa greco-cattolica ucraina – conclude il vescovo – significa esprimere l’amore della nostra chiesa per il papa Benedetto e ringraziare Dio per il dono che è stato per tutta la Chiesa cattolica”.
Anche l’arcivescovo metropolita di Leopoli mons. Mieczyslaw Mokrzycki, è arrivato a Roma, insieme a mons. Jan Sobilo, vescovo ausiliare della diocesi di Kharkiv-Zaporizh. “Dopo 10 anni di lavoro al fianco di Giovanni Paolo II – ricorda al Sir -, ho avuto la fortuna di essere anche segretario di Papa Benedetto XVI. È stata un’esperienza nuova ma meravigliosa per me”. “Era un uomo di profonda fede e ogni giorno trascorreva molto tempo nella cappella”, ricorda l’arcivescovo. Preparava con cura i suoi sermoni e discorsi e “nei rapporti personali con le persone sapeva stabilire un buon contatto con chiunque in brevissimo tempo”. Mons. Mokrzycki ricorda ancora: “Era sempre interessato al mio ministero in Ucraina. Ogni volta che visitavo il Vaticano, mi invitava a cena, era felice di incontrarmi ed era sempre interessato a tutto ciò che accadeva in Ucraina. Il nostro ultimo incontro è avvenuto il 16 novembre scorso. Era molto solidale con tutti noi riguardo alla guerra. Mi ha assicurato che pregava per l’Ucraina ogni giorno”. “Mi piacerebbe (e mi auguro che accada) vedere ai funerali di papa Benedetto la scritta “Santo subito”, come fu fatto ai funerali di Giovanni Paolo II, perché Joseph Ratzinger è stato davvero un sant’uomo ed io, ogni giorno, guardandolo, osservandolo, ne sono convinto”.