“Noi non ci troviamo davanti, già impacchettata, la vita che dobbiamo vivere”. Lo ha detto il Papa, che in Aula Paolo VI ha iniziato un nuovo ciclo di catechesi sul discernimento, che “comporta fatica”, ma è “indispensabile per vivere”. Al termine dell’udienza, durante i saluti, un nuovo appello a pregare per il popolo ucraino e ad affrontare la “doppia crisi del clima e della distruzione della biodiversità”, nei prossimi vertici Cop 27 e Cop 15. Infine, la preoccupazione per gli atti violenti a Baghdad, con l’auspicio di pace, fraternità e dialogo per il popolo iracheno, e il ricordo del terremoto che il 24 agosto di 6 anni fa ha colpito Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto: “Auspico che prosegua l’aiuto delle istituzioni e delle persone di buona volontà, affinché la vita possa rinascere in questi territori”, le parole rivolte ai fedeli italiani.
“Dio ci invita a valutare e a scegliere: ci ha creato liberi e vuole che esercitiamo la nostra libertà”, ha spiegato Francesco: “Per questo discernere è impegnativo”. “Abbiamo fatto spesso questa esperienza: scegliere qualcosa che ci sembrava bene e invece non lo era. Oppure sapere quale fosse il nostro vero bene e non sceglierlo”, ha attualizzato il Papa: “L’uomo, a differenza degli animali, può sbagliarsi, può non voler scegliere in maniera corretta: è la libertà. La Bibbia lo mostra fin dalle sue prime pagine. Dio dà all’uomo una precisa istruzione: se vuoi vivere, se vuoi gustare la vita, ricordati che sei creatura, che non sei tu il criterio del bene e del male e che le scelte che farai avranno una conseguenza, per te, per altri e per il mondo; puoi rendere la terra un giardino magnifico o puoi farne un deserto di morte. Un insegnamento fondamentale: non a caso è il primo dialogo tra Dio e l’uomo”. “Un discernimento dove il Signore dà una missione”, ha commentato Francesco a braccio: “e l’uomo, ogni passo che fa, deve discernere quale decisione prendere. Discernimento è quella riflessione della mente e del cuore che noi dobbiamo fare prima di prendere una decisione”. Per il Papa,
“il discernimento è faticoso ma indispensabile per vivere.
Richiede che io mi conosca, che sappia cosa è bene per me qui e ora. Richiede soprattutto un rapporto filiale con Dio”. “Dio è Padre e non ci lascia soli, è sempre disposto a consigliarci, a incoraggiarci, ad accoglierci”, ha garantito Francesco: “Ma non impone mai il suo volere. Perché? Perché vuole essere amato, non temuto: e anche
Dio ci vuole figli, non schiavi, ma figli liberi.
E l’amore si può vivere solo nella libertà. Per imparare a vivere si deve imparare ad amare, e per questo è necessario discernere: discernere è un atto importante che riguarda tutti, perché le scelte sono parte essenziale della vita”, in cui si presentano “situazioni inattese, non programmate, dove è fondamentale riconoscere l’importanza e l’urgenza di una decisione da prendere: per decidere bene è necessario saper discernere”. Il discernimento è “un esercizio di intelligenza, di perizia e anche di volontà, per cogliere il momento favorevole: queste sono condizioni per operare una buona scelta”, ha sintetizzato il Papa:
“In una decisione giusta si incontra la volontà di Dio con la nostra volontà: prendere la giusta decisione, fare discernimento, è fare questo incontro, il tempo con l’eterno”.
“Prendere una decisone bella, giusta, ti porta sempre alla gioia finale: forse nel cammino si deve soffrire un po’, ma alla fine c’è gioia”, ha assicurato ancora a braccio Francesco, ricordando che il discernimento “coinvolge gli affetti”, perché il Regno di Dio “si manifesta nelle azioni ordinarie della vita, che richiedono di prendere posizione. Per questo è così importante saper discernere:
le grandi scelte possono nascere da circostanze a prima vista secondarie, ma che si rivelano decisive”.
L’esempio citato è quello del primo incontro di Andrea e Giovanni con Gesù, un incontro che nasce da una semplice domanda: “Rabbì, dove abiti?” – “Venite e vedrete”. “Uno scambio brevissimo, ma è l’inizio di un cambiamento che, passo a passo, segnerà tutta la vita”, ha commentato il Papa: ”A distanza di anni, l’evangelista continuerà a ricordare quell’incontro che lo ha cambiato per sempre, ricorderà anche l’ora: ‘Erano circa le quattro del pomeriggio’. È l’ora in cui il tempo e l’eterno si sono incontrati nella sua vita. Conoscenza, esperienza, affetti, volontà: ecco alcuni elementi indispensabili del discernimento. Nel corso di queste catechesi ne vedremo altri, altrettanto importanti”.