Ogni anno tredici milioni di italiani si rivolgono alle stelle chiedendo di svelare loro i segreti sul futuro, il mercato dell’astrologia non conosce crisi. Anzi, proprio per l’incertezza legata alla situazione professionale ed economica causata dalla pandemia, sembra che si cerchino maggiormente conferme nel panorama astrologico. In modo particolare la grande incertezza che regna sul futuro, le difficoltà nel trovare lavoro, i problemi economici e la speranza di risolvere la propria situazione negativa, hanno spinto un numero crescente di persone a cercare risposte negli oroscopi. Alle stelle si chiedono previsioni sul lavoro, cercando di esorcizzare così l’incubo di perderlo o di non trovarlo per sé ma anche per i figli. Poi, a seguire, le domande cercano rassicurazioni su affari in corso, salute, amore perso o trovato. Questi dati, da un punto di vista pastorale, non vanno affatto sottovalutati o banalizzati. I dati definiscono in modo chiaro il grande bisogno di sicurezza e di speranza che caratterizza il nostro tempo. Sicurezza e speranza sono desideri legittimi e imprescindibili per una vita equilibrata e serena. Occorre tuttavia evitare il rischio di fondare la nostra stabilità sul nulla. Ma quale influsso hanno realmente le stelle nella nostra vita?
Tommaso d’Aquino in una lettera al generale dei padri domenicani affermava: “Nessun uomo colto potrebbe mettere in dubbio che tutti i moti naturali dei corpi inferiori siano causati dal moto dei corpi celesti”, sicché, prosegue, il fabbro non potrebbe muovere il braccio e battere con il martello se i cieli si fermassero; infatti l’anima razionale, pure essendo libera, non potrebbe mettere in moto il proprio corpo senza il moto dei cieli che ne sono la causa. La libertà del volere, essendo l’anima razionale spirituale e non corporea, non è sottoposta ai cieli, ma è di fatto condizionata dalla struttura fisica dell’organismo corporeo le cui passioni, tendenze, caratteri sono determinati solo in minima parte dai cieli; torna alla mente il famoso detto attribuito a Tolomeo che “il sapiente dominerà le stelle”, cioè solo i pochi capaci di dominare con la ragione le passioni sono liberi. La posizione di Tommaso D’Aquino sull’influsso delle stelle nelle azioni umane è compendiata nel titolo; “inclinant astra, sed non necessitant” che tradotto significa; “gli astri predispongono, non determinano”. Il che fa salvo il libero arbitrio degli esseri umani, pur confermando l’interesse di Tommaso per la cosmologia. Occorre poi istruire l’intelligenza e la coscienza. L’oroscopo è effetto dell’antica astrologia, non dell’astrologia naturale, che è madre dell’astronomia. Gli astrologi antichi osservavano l’universo ogni ora, in ogni periodo, sperando di trovarvi dalla previsione del clima alle cause o agli avvisi degli eventi sociali, bellici, religiosi o sanitari. L’astrologia ha avuto storicamente una lunga evoluzione e si è divisa in vari settori: quella mondiale, che guarda ai processi nella storia e nella politica; quella genetica o individuale, per predire gli eventi personali; quella oraria o di consultorio, che cerca la risposta, mediante consultazione, alle domande concrete delle persone interessate. È evidente che la predizione prospettiva, l’analisi dei risultati che dipendono da variabili osservabili, più che divinazione è predizione e previsione, con maggiore o minore grado di probabilità. Così accade con il tempo atmosferico o con l’evoluzione di una malattia. Ma la predizione di ciò che avviene per cause libere è evidentemente un inganno, una predizione giocando d’azzardo, al calcolo delle probabilità, che è ciò che accade nelle lotterie e nella maggior parte dei pronostici umani. La Chiesa fin dai tempi antichi condannò l’astrologia. Il Concilio di Toledo così si espresse: “Se qualcuno pensa che si deve credere all’astrologia, sia anatema”. Il Concilio si riferiva alla mentalità abbastanza diffusa secondo la quale le azioni umane si dovevano imputare agli astri e in definitiva a Dio. Con questo si veniva a negare la libertà dell’uomo. Osserva a proposito Sant’Agostino: “Bisogna riconoscere che quando gli astrologi dicono il vero, ciò avviene sotto una suggestione occultissima che le anime umane subiscono senza saperlo. E siccome ciò avviene allo scopo d’ingannare gli uomini, è opera di spiriti immondi e seduttori, ai quali è permesso di conoscere alcuni dati veri sulle cose temporali. Per questo il buon cristiano deve guardarsi dagli astrologi e da tutti coloro che esercitano l’arte divinatoria, specialmente se predicono il vero; affinché la sua anima non venga irretita da essi mediante il commercio con i demoni, in un’intesa con questi”.
È certamente vero che i corpi celesti, in modo particolare la luna, esercitano un influsso sulla natura. Possono influire insieme con altri fattori metereologici anche sull’umore delle persone e su eventi come il parto o la semina nei campi. Ma “non possono esercitare un influsso diretto sull’intelletto e la volontà”. “L’uomo infatti ha la facoltà di giudicare e di riflettere su tutto quanto può operare, sia nell’uso delle cose esteriori, come nel secondare e respingere le passioni interne; e ciò sarebbe inutile se il nostro volere fosse causato dagli astri e non fosse in nostra facoltà. Non è quindi possibile che gli astri siano causa della nostra elezione volontaria”.
“Inclinant astra, sed non necessitant”. In questa prospettiva il Catechismo della Chiesa Cattolica condanna senza tentennamenti l’astrologia e afferma che si oppone al riconoscimento dell’assoluto dominio di Dio sulla nostra vita: “Tutte le forme di divinazione sono da respingere: La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo” (CCC 2116).
Nel pensiero cristiano vi è un principio unico e personale che, per dirla con Dante; “muove il sole e le altre stelle”,
cioè determina il corso della storia rispettando la libertà di tutto ciò che gli è naturalmente sottomesso.