Il 6 gennaio la Chiesa, nella festa dell’Epifania, celebra la Giornata missionaria dei ragazzi. Promosso dalla Pontificia opera della santa infanzia (Posi), quest’appuntamento ha l’obiettivo di aiutare bambini e adolescenti a vivere la solidarietà con i coetanei dei cinque continenti. Come? Proponendo due piccoli impegni: la preghiera per i più piccoli e bisognosi e un’offerta per assicurare loro almeno l’indispensabile. L’invito a donare è rivolto a tutti i ragazzi del mondo, ognuno secondo le proprie possibilità: l’insieme di quanto raccolto in ogni Paese viene inviato alla Posi e va a finanziare il Fondo universale di solidarietà delle Pontificie opere missionarie (Pom), nel quale confluiscono anche le offerte della Giornata missionaria mondiale di ottobre.
Battesimo e vocazione missionaria. La Giornata missionaria dei ragazzi, oltre a vedere protagonisti i più piccoli nella loro vocazione missionaria in forza del proprio Battesimo, sollecita anche tutte le comunità parrocchiali ad effettuare la “colletta imperata” prevista per quest’appuntamento: in altre parole, la raccolta delle offerte durante le celebrazioni eucaristiche è destinata – per volere dei vescovi – alla finalità di sostegno dei progetti missionari delle Pom a beneficio dell’infanzia nel mondo. Esattamente come avviene nella Giornata missionaria mondiale.
Una ludoteca a Iquitos in Perù. Il sito web della Fondazione Missio – organismo pastorale della Cei che rappresenta le Pom in Italia – presenta nel dettaglio alcuni dei progetti che verranno finanziati con la colletta della Giornata missionaria dei ragazzi. Come, per esempio, quello che prevede la realizzazione della ludoteca nel vicariato apostolico di Iquitos in Perù: si tratta della ristrutturazione di un locale che accoglie fino a 120 bambini, per assicurare loro la possibilità di trascorrere del tempo prezioso, ricevendo cure e attenzioni attraverso percorsi e giochi educativi e una sana alimentazione. Con la somma ricevuta per la realizzazione del progetto, verranno acquistati anche gli arredi della ludoteca e il materiale didattico e ricreativo.
“Nella nostra casa – spiega suor Angela Maria Palaco Lopez, responsabile del progetto in loco – vivono ragazze e ragazzi che provengono da diverse comunità della costa, desiderosi di studiare e costruirsi un futuro. Molti di loro hanno come lingua madre dialetti locali come achohra, awajun, wampis: la loro prima sfida è imparare bene lo spagnolo per poter comunicare al meglio e ricevere un’istruzione accademica, da loro molto apprezzata, poiché nelle comunità di origine la formazione scolastica è elementare e spesso interrotta o addirittura neppure iniziata a causa delle difficoltà geografiche del luogo”. Assicurare ai ragazzi un’istruzione adeguata significa garantire nuove prospettive di vita, opportunità per proseguire gli studi tecnici o superiori e per interrompere quell’usanza, tipica di molte comunità locali, che vede gli adolescenti già impegnati con un partner e non consente di completare gli studi.
Catechesi dei piccoli in Papua Nuova Guinea. Le offerte raccolte durante la Giornata del 6 gennaio arriveranno in ogni continente: anche in Papua Nuova Guinea, nella diocesi di Vanimo, per sostenere la catechesi dei bambini assicurata dall’apostolato delle religiose Missionarie catechiste di Santa Teresa del Bambino Gesù. Questo progetto prevede l’acquisto di materiale pastorale e liturgico per la catechesi dei ragazzi, l’arredo per le aule, la realizzazione di sussidi per l’educazione familiare, perché quanto appreso – anche riguardo all’educazione ambientale e alla promozione umana – venga riportato nelle famiglie, spesso prive di adeguati strumenti per seguire i bambini.
Lo slogan per l’edizione 2022. Per i ragazzi missionari italiani, l’appuntamento di quest’anno si arricchisce di un contenuto particolare: impegnarsi a vivere in prima persona la testimonianza e la profezia, fedeli allo slogan della Giornata missionaria dei ragazzi 2022 “Sii il sogno di Dio”, ideato proprio per loro. Il tema scelto, infatti, è il medesimo di quello della Giornata missionaria mondiale che nell’edizione 2021 ha avuto come slogan “Testimoni e profeti”. Ma come far comprendere ai ragazzi che già qui ed ora, nella vita di ogni giorno, possono e sono chiamati ad essere testimoni del Vangelo e portatori delle profezie di Dio? A spiegarlo è don Valerio Bersano, responsabile di Missio Ragazzi, settore della Fondazione che anima alla missione bambini e adolescenti: “Può apparire un obiettivo ambizioso o inarrivabile, ma è più attuabile di quello che sembra: si tratta di aiutare i più piccoli a capire come essere capaci di partire dal proprio Battesimo e dalla fede ricevuta in dono e di ‘prendere il mondo in simpatia’ guardando lontano. L’amore di Dio che conosciamo in Gesù, infatti, non è un discorso astratto, ma è un amore concreto, incarnato nei discepoli missionari, piccoli o grandi che siano per età e responsabilità”. In questo modo, con la proposta di essere “testimoni e profeti” diventa concreto anche il messaggio che ha ispirato la nascita dell’Opera della santa infanzia, cioè che i ragazzi possono “pregare, aiutare ed evangelizzare”, ovvero essere veri e propri missionari.
(*) redazione “Popoli e Missione” e “Il Ponte d’Oro”