La Giornata missionaria mondiale è una giornata di preghiera e solidarietà nella quale si esprime la fraternità universale fra tutte le Chiese e fra tutti i credenti. Nella preghiera, ogni comunità cristiana (parrocchia, rettoria, cappellania, ecc.) si unisce spiritualmente a tutti i missionari inviati nel mondo ad annunciare il Vangelo fino agli estremi confini, e partecipa alla Missione universale di tutta la Chiesa. Attraverso le Pontificie opere missionarie, ogni cristiano, insieme alla sua comunità di appartenenza, si fa carico non solo di singoli progetti legati a missionari con i quali c’è un legame di amicizia, ma contribuisce al sostegno di tutti i missionari sparsi in tutti i continenti, dalla Papua Nuova Guinea alla Patagonia.
Ogni anno la Direzione nazionale delle Pontificie opere missionarie, rappresentata dalla Fondazione Missio, propone un tema per la Giornata missionaria, sia per dare un sapore sempre nuovo alla sua celebrazione, sia perché tale tema diventa un motivo di approfondimento e di formazione missionaria per tutta la durata dell’anno pastorale.
Il tema che proponiamo quest’anno viene a completare un percorso triennale che si è sviluppato a partire dal Mese missionario straordinario voluto da Papa Francesco: nel 2019 il tema “Battezzati e inviati” ci ha portato a riscoprire che la vocazione missionaria è di tutti; nel 2020 abbiamo approfondito la missione dei battezzati, che è vivere il progetto di Gesù come discepoli che amano come Lui ha amato, ossia come “Tessitori di fraternità”.
Quest’anno facciamo un passo più avanti: chiamati ed inviati ad essere “Testimoni e profeti” di un mondo nuovo. Siamo testimoni e profeti di una promessa: quella che Gesù chiama “Regno di Dio”. Siamo chiamati a guardare questo tempo che viviamo e la realtà che ci circonda con occhi di fiducia e di speranza. Siamo certi che, anche nel mezzo della pandemia e delle crisi conseguenti, il Signore non ci ha mai abbandonato e continua ad accompagnarci. Il Regno di Dio non è solo una promessa per un futuro che sentiamo ancora troppo lontano. Il suo Regno è già inaugurato, è già presente. E, come ci ricorda papa Francesco nel suo messaggio, noi «non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20) e da autentici “missionari di speranza” sappiamo leggere i segni del Regno di Dio presente tra noi e lo annunciamo perché sia una speranza rigeneratrice per tutti.
La Giornata missionaria mondiale è anche l’occasione per esprimere la fraternità universale dei credenti di tutto il mondo attraverso la solidarietà nei confronti delle Chiese più giovani, e il sostegno anche economico di quelle più deboli.
Per questo il mese missionario di ottobre è legato anche ad una raccolta di offerte che si svolge per volontà del papa, fin dal 1926, la penultima domenica di ottobre, in tutte le parrocchie e comunità cattoliche del mondo. Il frutto di questa colletta è destinato a sostenere gli interventi delle Pontificie opere missionarie nelle giovani Chiese di missione, a favore di ambiti pastorali fondamentali, come la formazione dei sacerdoti religiosi/e, seminaristi e catechisti locali, la costruzione e manutenzione dei luoghi di culto, dei seminari e delle strutture parrocchiali, il sostegno all’insegnamento cattolico e alla formazione cristiana dei bambini e dei giovani, la fornitura dei mezzi di trasporto ai missionari, lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa che contribuiscono alla diffusione dell’annuncio del Vangelo. In questo modo tutti possiamo sentirci vicini a chi è impegnato nell’opera di annuncio ad gentes, aiutando la missione a camminare sulle gambe degli uomini e le donne di buona volontà.
(*) direttore Fondazione Missio