50 anni di Caritas. On line la raccolta di preghiere e poesie “Rinnovàti nell’impegno”

L'iniziativa in occasione della Giornata internazionale della Carità che si celebra il 5 settembre, data in cui, nel 1997, moriva Santa Teresa di Calcutta

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Ricordatevi, per favore, di queste tre vie e percorretele con gioia: partire dagli ultimi, custodire lo stile del Vangelo, sviluppare la creatività”. Sono “le tre strade che Papa Francesco ci ha indicato nell’udienza per i 50 anni di Caritas Italiana. Da percorrere sempre in ascolto dei ‘più piccoli’ per renderli partecipi e attivi, con azioni capaci di provocare, di moltiplicare attenzioni, cambiamenti”. Lo ricordano don Francesco Soddu e Paolo Beccegato, rispettivamente direttore e vice direttore di Caritas Italiana, nella premessa della raccolta di preghiere e poesie di operatori Caritas, dal titolo “Rinnovàti nell’impegno”, pubblicata on line sul sito www.caritas.it, in vista della Giornata internazionale della Carità che si celebra domenica 5 settembre, data in cui, nel 1997, moriva Santa Teresa di Calcutta.

Per don Soddu e Beccegato, “in questo moltiplicarsi consiste la testimonianza della carità che vogliamo confermare come impegno rinnovato, nello sforzo costante di promuovere nelle comunità e nel territorio iniziative progressive e diffuse di responsabilità per la pace, la giustizia, la difesa e la cura della vita, a partire proprio dalla prospettiva dei più poveri, che, ce lo ha ricordato il Papa, è la prospettiva di Gesù”. Direttore e vice direttore della Caritas aggiungono: “A tutti coloro, operatori, sacerdoti, suore, religiosi, volontari, che in questi cinque decenni hanno dato voce, gambe, testa, braccia e soprattutto cuore alla Caritas, va il nostro ringraziamento che in queste pagine – e nelle raccolte pubblicate negli scorsi anni – diventa preghiera”. E concludono: “Una preghiera che continuerà ad accompagnare il nostro percorso, sarà ‘l’humus’ e la ‘stella polare’ che illuminerà e orienterà la nostra capacità di discernimento e il nostro costante impegno per continuare a leggere i segni dei tempi dentro il cammino sinodale che il Santo Padre, ribadendo gli impegni dell’inclusione sociale dei poveri e dell’amicizia sociale per il bene comune, ha indicato alla Chiesa italiana”.

La raccolta di preghiera si divide in tre parti. Nella prima ci sono “Annunciazione”, “Annus”, “Conversione”, “Cristo è risorto”, “Da Assisi a Roma”, “Figli dello stesso Padre”, “Il contagio di imparare”, “Il cuore disponibile”; nella seconda “Il passato e il futuro”, “La missione della Carità”, “La nuova frontiera del lavoro”, “Lezione”, “Luci di speranza”, “Pasqua”, “Patris corde”, “Per i 50 anni di Caritas Italiana”; nella terza ci sono “Preghiera”, “Preghiera” (2), “San Giuseppe”, “Scarto del mondo”, “Tendi la tua mano al povero”, “The economy of Francesco”, “Trattenersi”, “Un mondo fraterno”.

In “Lezione” la preghiera al Signore: “In questo momento, così difficile per tutti, anziani, giovani, donne, migranti, si soffre e si muore, ci si ammala e ci si sente fragili. Torna la fame, la povertà. Aumentano le diseguaglianze e le tensioni. Ci sentiamo tutti insicuri, sospesi, in attesa. Ma non è una bella attesa, non è un Avvento. Ti chiediamo di aiutarci. E di imparare da questa amara lezione i valori più alti. Amen”.

(Foto Vatican Media/SIR)

“Per i 50 anni di Caritas Italiana” si prega così: “Dio Padre, che nel tuo amato Figlio, hai dato all’umanità il dono supremo dell’immenso amore per noi e nella sua vita hai voluto presente, col tuo e dello Spirito Santo, il volto sofferente del povero, accetta il nostro ringraziamento per i cinquant’anni della Caritas in Italia.O Gesù, che nella vita donata hai posto il segreto per lo sviluppo del Regno, fa’ che tutto l’impegno per l’inclusione dei poveri sia segno concreto e riflesso eucaristico della nostra partecipazione alla tua opera di salvezza.O Maria, madre premurosa e attenta, dona anche a noi come alle nozze di Cana, ‘… affinché… la Caritas sia ancora per tutti presenza sicura di speranza’ di comprendere oggi che dall’ascolto del Figlio nella voce dei poveri s’innesta il criterio per rendere festa ogni incontro nel mondo. / San Paolo Apostolo, san Francesco d’Assisi e tutti i cantori dell’Amore di Dio, alimentate la nostra con la vostra preghiera, affinché così sostenuta la Caritas sia ancora per tutti presenza sicura di speranza. Amen”.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Tendi la tua mano al povero” è ispirata al Messaggio di Papa Francesco per IV Giornata mondiale dei poveri (15 novembre 2020): “O Dio Padre, creatore e amante del creato, giusto e provvidente verso tutti i tuoi figli, nel drammatico momento che stiamo vivendo a causa del Covid-19, ci abbandoniamo con fiducia fra le tue braccia benedicenti, accogliendo il tuo invito a tendere la mano al povero, che porta impressa in sé la Tua immagine. Ti ringraziamo per le mani tese degli operatori sanitari, degli amministrativi, dei sacerdoti, dei volontari, di tutti coloro che lavorano per offrire servizi essenziali a quanti mancano del necessario. Converti coloro che continuano a tenere le mani in tasca e non si lasciano commuovere dalla povertà, di cui spesso sono anch’essi complici. Trasforma le loro mani in strumenti di giustizia e di pace per il mondo intero. / O Signore Gesù, che hai rivelato di essere presente nei tuoi fratelli più deboli, ricordaci che i poveri sono con noi per aiutarci ad accogliere la tua compagnia nell’esistenza quotidiana. O Spirito Santo, scrollaci di dosso l’indifferenza, non lasciarci mai tranquilli e continua a stimolarci al bene. Facci riconoscere e amare Gesù nel volto del povero. O Beata Vergine Maria, Madre di Dio, custodisci nel tuo cuore i poveri, tuoi figli prediletti, e trasforma la nostra mano tesa in un abbraccio di condivisione e di fraternità ritrovata. Amen. Alleluia!”.

(Foto: Vatican Media/SIR)

“Significa amore trattenersi anche solo per ascoltare e da lì sentire in crescendo un desiderio sempre più seducente… e avvoltone voler abbracciare quanto sfuggendo al limitato tempo rimane comunque impresso nell’anima. Rendimi sempre, o Signore, stabile amante della tua Carità per poterla così sviluppare ogni giorno confermata nei gesti”, si legge in “Trattenersi”.

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