Allentamento delle misure anti-pandemia con un approccio graduale e calibrato sull’andamento epidemiologico; conferma e rilancio di una politica migratoria “equilibrata, efficace ed umana” perché “nessuno deve essere lasciato solo nelle acque territoriali italiane”; rafforzamento dei controlli per la sicurezza sul lavoro, anche con l’assunzione di nuovo personale dedicato; ulteriori interventi di sostegno all’economia con il decreto in arrivo per la prossima settimana, con particolare attenzione al turismo e al settore delle cerimonie; condivisione dell’indirizzo degli Usa sui brevetti dei vaccini, ma cominciando dalla rimozione del blocco alle esportazioni da parte di Usa e Regno Unito. Nel suo primo question time alla Camera (l’ultimo di un presidente del Consiglio risaliva allo scorso ottobre) Mario Draghi ha dato seguito a una serie di “interrogazioni a risposta immediata” presentate da deputati di vari gruppi sui dei principali temi al centro del dibattito pubblico. Vediamo alcuni passaggi significativi delle risposte rese in Aula dal premier.
Riaperture e sostegni all’economia. “La questione del settore delle cerimonie sarà all’attenzione della prossima cabina di regìa a Palazzo Chigi, che si terrà lunedì 17 maggio… Dobbiamo essere attenti a bilanciare le ragioni dell’economia con quelle della salute… Come in altri casi, il Governo intende adottare un approccio graduale e allentare le restrizioni a seconda dell’andamento epidemiologico e della campagna vaccinale… Ulteriori misure di indennizzo sono previste nel nuovo ‘decreto Sostegni’ la settimana prossima… Sono d’accordo che il turismo sia un settore di enorme importanza per il nostro Paese; la pandemia ha avuto, sugli operatori, effetti economici ingenti, e siamo all’opera per permettere loro di ripartire quanto prima e con la massima sicurezza.
In questo senso, la prima iniziativa a sostegno del turismo è lo sforzo che il Governo, nella figura del Commissario straordinario, sta compiendo per procedere rapidamente al completamento della campagna vaccinale. Secondo il calendario del Commissario, tra fine giugno e inizio luglio avremo vaccinato, almeno con una dose, le persone fragili e quelle maggiori di 60 anni, che rappresentano quelle più a rischio. La vaccinazione sta già portando a un calo dei contagi”.
Sicurezza sul lavoro. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza “dedica una specifica linea di riforma proprio alla lotta al lavoro sommerso e al potenziamento delle attività di vigilanza. È prevista una strategia di azione nazionale per rafforzare l’Ispettorato nazionale del lavoro, quale agenzia nazionale per la vigilanza sul lavoro, e incrementarne strutturalmente i controlli. Sono state avviate già le procedure per l’assunzione di 1.084 unità di personale nel corpo dell’Ispettorato del lavoro e, a legislazione vigente, è prevista la possibilità di assumere altre 1.000 persone, a fronte delle 4.500 unità di personale attualmente in servizio. A queste devono aggiungersi le ulteriori assunzioni che potranno essere fatte con le risorse presto stanziate in un prossimo provvedimento normativo”.
Immigrazione. “Il Governo italiano è impegnato a promuovere le opportune iniziative bilaterali, a condurre un’azione da parte dell’Unione europea, affinché le autorità libiche contrastino i traffici di armi e di esseri umani, nel rispetto dei diritti umani e ad esercitare una pressione intraeuropea, affinché si torni a una redistribuzione credibile ed efficace dei migranti approdati in Italia. Nelle mie interlocuzioni con il premier libico, Dbeibah, ho particolarmente insistito sulla necessità di assicurare il ripristino delle condizioni di sicurezza sul territorio come parte integrante del processo di stabilizzazione del Paese e dell’intera regione mediterranea.
A fronte di questa complessa e drammatica realtà, la politica sull’immigrazione del Governo, come ho avuto occasione di affermare in altra circostanza, vuole essere equilibrata, efficace ed umana.
Nessuno deve essere lasciato solo nelle acque territoriali italiane. Riteniamo il rispetto dei diritti umani una componente fondamentale di qualsiasi politica sull’immigrazione. La priorità, nel breve periodo, è il contenimento della pressione migratoria nei mesi estivi…Il nostro obiettivo è attivare subito un meccanismo temporaneo di emergenza per il ricollocamento dei migranti soccorsi in operazioni SAR, basato sugli stessi principi di condivisione e di solidarietà dell’Accordo di Malta”.
Regole europee di bilancio. Fermo restando che la disattivazione della clausola di salvaguardia dovrà permanere fino a quanto l’economia europea recupererà i livelli pre-crisi, prevedibilmente nel 2023, anche per il futuro “è fuori discussione che le regole dovranno cambiare… Le attuali regole di bilancio sono inadeguate, erano inadeguate e sono ancora più inadeguate per un’economia in uscita da una pandemia. Nei prossimi anni, dovremo concentrarci soprattutto su un forte rilancio della crescita economica, che è anche il modo migliore per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici. La revisione delle regole deve, dunque, assicurare margini di azione più ampi alla politica di bilancio nella sua funzione di stabilizzazione anticiclica. In particolare, dobbiamo incentivare gli investimenti, soprattutto per favorire la trasformazione digitale ed ecologica. Allo stesso tempo, le nuove regole devono anche puntare a ridurre le crescenti divergenze tra le economie degli Stati membri e a completare l’architettura istituzionale europea”.
Vaccini e brevetti. “C’è uno sbilanciamento tra la posizione delle grandi case farmaceutiche, che hanno ricevuto imponenti sovvenzioni governative, e quella dei Paesi più poveri al mondo, che o non hanno accesso o non hanno denaro per poter comprare i vaccini. Quindi, l’indirizzo verso cui si muove questa dichiarazione degli Stati Uniti va condiviso, secondo me. C’è ovviamente un rischio che va evitato, e cioè che la sospensione dei brevetti rappresenti un disincentivo alla ricerca e alla produzione di altri vaccini. Come ho detto, una sospensione temporanea, circoscritta, ben definita – mi dicono gli esperti del settore – non dovrebbe costituire un disincentivo, però vorrei anche indicare la complessità di questa situazione…
Prima di arrivare alla liberalizzazione dei vaccini è necessario fare dei passi anche più semplici: prima di tutto rimuovere il sostanziale blocco alle esportazioni che Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito continuano a mantenere.
Bisogna poi aumentare la produzione, sia attraverso il trasferimento tecnologico e l’individuazione di nuovi siti, un’operazione già in corso in Italia, ma occorrerebbe cominciare a individuare nuovi siti anche nei Paesi poveri”.