Gli eventi di Rue du Bac a Parigi (1830), di cui è manifestazione ed effetto la “medaglia miracolosa”, sono connessi con l’esperienza mistica di santa Catherine Labouré (1806-1876). L’allora arcivescovo di Parigi Hyacinthe-Louis de Quélen (1778-1839), senza pronunciarsi sulla loro soprannaturalità, incoraggerà pubblicamente i fedeli della sua diocesi ad indossare la medaglia, perché grazie a questo gesto di pubblica testimonianza cristiana potevano diffondersi la dottrina favorevole alla concezione immacolata di Maria (Pio IX la definirà come dogma l’8 dicembre 1854), la devozione alla Vergine immacolata e le conseguenti molteplici grazie di ordine fisico e spirituale.
Sarà Pio XII (1939-1958), più di un secolo dopo, nella lettera enciclica Le pèlerinage de Lourdes, pubblicata il 2 luglio 1957 (nel calendario di allora, festa della Visitazione), a riconoscere il carattere soprannaturale dell’origine della “medaglia” e della sua diffusione. Per Pio XII, la “medaglia” condensa il dialogo tra la materialità delle cose prodotte dall’ingegno umano (come le cattedrali francesi dedicate a Maria) e la testimonianza degli umili e dei puri di cuore (come i santi e le sante di Francia, tutti quanti devoti della Tuttasanta).
In altre parole, la “medaglia miracolosa”, quale simbolo del nuovo mondo tecnico-industriale e dell’esperienza degli umili e dei puri di cuore, esprime il dialogo tra cultura e fede che trova in Maria, “sintesi vivente del Vangelo”, un perenne spazio di possibilità e di attuazione.
La “medaglia” è quindi un’esortazione materiale e visibile a divenire umili e puri di cuore nella concretezza dei pensieri, delle scelte e dei comportamenti; missionari pieni della gioia evangelica che nulla e nessuno sono “estranei” a Dio e alla Chiesa (né le culture, né le persone che le abitano); miti costruttori di una fratellanza umana che risponda alle voci degli “scartati” ed abbandonati; figli e figlie certi della presenza, dell’aiuto e del sostegno materno della Tuttasanta Madre di Gesù.