“La Pasqua ci dice che Dio può volgere tutto in bene. Che con Lui possiamo davvero confidare che tutto andrà bene”. Il Papa ha concluso con un annuncio di speranza la catechesi dell’udienza di oggi, trasmessa in diretta streaming dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico e dedicata Passione di Cristo, alla vigilia del triduo pasquale.
“In questi giorni, tutti in quarantena, a casa, chiusi, preghiamo con queste due cose in mano: guardiamo il Crocifisso e apriamo il Vangelo”,
l’invito per la prima Pasqua celebrata in quarantena a causa della pandemia di Covid-19. “Questa sarà per noi come una grande liturgia domestica, perché non possiamo andare in chiesa in questi giorni: Il Crocifisso e il Vangelo”, ha spiegato a braccio.
“In queste settimane di apprensione per la pandemia che sta facendo soffrire tanto il mondo – ha esordito Francesco – tra le tante domande che ci facciamo, possono essercene anche su Dio: che cosa fa davanti al nostro dolore? Dov’è quando va tutto storto? Perché non ci risolve in fretta i problemi?”.
“Ci farà bene stare a guardare il Crocifisso in silenzio e vedere chi è il nostro Signore”, il suggerimento: “è Colui che non punta il dito contro qualcuno, neppure contro quelli che lo stanno crocifiggendo, ma spalanca le braccia a tutti; che non ci schiaccia con la sua gloria, ma si lascia spogliare per noi; che non ci ama a parole, ma ci dà la vita in silenzio; che non ci costringe, ma ci libera; che non ci tratta da estranei, ma prende su di sé il nostro male, prende su di sé i nostri peccati”. “Per liberarci dai pregiudizi su Dio, guardiamo il Crocifisso, e poi apriamo il Vangelo”, il doppio invito del Papa. “Gesù non vuole essere frainteso, non vuole che la gente confonda il Dio vero, che è amore umile, con un dio falso, un dio mondano che dà spettacolo e s’impone con la forza”, spiega Francesco: “Non è un idolo, è Dio che si è fatto uomo come ognuno di noi, ma si esprime con la forza della sua divinità”. Nel Vangelo “viene proclamata solennemente l’identità di Gesù” quando il centurione dice: “Davvero era Figlio di Dio”. “Viene detto lì, appena ha dato la vita sulla croce, perché non ci si può più sbagliare: si vede Dio che è onnipotente nell’amore, e non in altro modo. È la sua natura, perché è fatto così. Egli è amore”. E il fatto “sorprendente”, per il Papa, è che a dirlo non è stato un credente, un ebreo, ma un pagano “che lo aveva visto soffrire in croce, che lo aveva sentito perdonare tutti, che aveva toccato con mano il suo amore senza misura. Dice il contrario degli altri. Dice che lì c’è Dio. Che è Dio davvero”. “Chiediamoci oggi: qual è il volto vero di Dio?”, l’invito di Francesco:
“Di solito noi proiettiamo in Lui quello che siamo, alla massima potenza: il nostro successo, il nostro senso di giustizia, e anche il nostro sdegno.
Però il Vangelo ci dice che Dio non è così. È diverso e non potevamo conoscerlo con le nostre forze. Per questo si è fatto vicino, ci è venuto incontro e proprio a Pasqua si è rivelato completamente. E dove si è rivelato completamente? Sulla croce. Lì impariamo i tratti del volto di Dio”. “Non dimentichiamo che la croce è la cattedra di Dio”, il monito del Papa.
“La morte e la risurrezione di Gesù non è illusione, è stata una verità”,
professa Francesco: “ Ecco perché il mattino di Pasqua ci viene detto: ‘Non abbiate paura!’. E le angoscianti domande sul male non svaniscono di colpo, ma trovano nel Risorto il fondamento solido che ci permette di non naufragare”. “Che me ne faccio di un Dio così debole, che muore? Preferirei un dio forte e potente!”, la possibile obiezione. “Ma il potere di questo mondo passa, mentre l’amore resta”, la risposta: “Solo l’amore custodisce la vita che abbiamo, perché abbraccia le nostre fragilità e le trasforma. È l’amore di Dio che a Pasqua ha guarito il nostro peccato col suo perdono, che ha fatto della morte un passaggio di vita, che ha cambiato la nostra paura in fiducia, la nostra angoscia in speranza”. “ Gesù ha cambiato la storia facendosi vicino a noi e l’ha resa, per quanto ancora segnata dal male, storia di salvezza”, l’’annuncio del Papa: “Offrendo la sua vita sulla croce, Gesù ha vinto anche la morte. Dal cuore aperto del Crocifisso, l’amore di Dio raggiunge ognuno di noi. Noi possiamo cambiare le nostre storie avvicinandoci a Lui, accogliendo la salvezza che ci offre”. “Apriamogli tutto il cuore nella preghiera”, l’invito finale: “Questa settimana, questi giorni, col Crocifisso e il Vangelo. non dimenticatevi, la liturgia domestica sarà quella. Lasciamo che il suo sguardo si posi su di noi. Capiremo che non siamo soli, ma amati, perché il Signore non ci abbandona, non si dimentica di noi, mai. E con questo pensiero vi auguro una Santa Settimana, e una Santa Pasqua”.