Quaresima e Coronavirus: l’amore non trova ostacoli

Ci sarebbero tanti esempi da fare, una costellazione di gesti piccoli e grandi d’amore, perché l’amore, quando è vero, è creativo, e si trova sempre una strada: alcuni ostacoli li attraversa, altri li bypassa, altri ancora li trasforma in risorse per amare di più

La consistenza degli obiettivi che ci diamo nella vita può essere verificata dalla seguente domanda: cosa mi potrebbe impedire di realizzarli?

Quello che si può realizzare solo se le condizioni sono ottimali, non vale la pena realizzarlo: gran parte delle nostre energie se ne andrebbe per mantenere ottimali le condizioni; questo è, ad esempio, il problema di chi cerca il potere: poi devi passare la vita a cercare di mantenerlo, e non hai mai pace.

Tra le varie cose che questa quarantena, con tutto il suo contorno di delimitazioni e argini, ci può insegnare, c’è senz’altro il fatto che si può sempre continuare ad amare.

Niente può ostacolare o impedire l’amore, se questo si accende nel mio cuore e lo scelgo liberamente. Posso essere murato dentro casa mia da solo, eppure posso amare; anzi, forse per qualcuno questi limiti stanno servendo a scoprire che si può amare di più.
Naturalmente sto continuando anche in questo periodo i colloqui di direzione spirituale: è cambiata la forma (ora telefonica o video-telefonica), ma non cambia la sostanza, e grazie a essi sto raccogliendo bellissime testimonianze su come si possa amare in quarantena.

Una ragazza ha preso a telefonare a vari anziani che conosce, e che prima ovviamente non aveva mai il tempo di sentire;

mi ha detto che stando da sola ha capito che forse a loro avrebbe fatto piacere sentire una voce amica in questo tempo di reclusione spaventata. Un altro ragazzo si è offerto di fare la spesa ai vecchietti del suo palazzo: qui l’ho invitato a maggiore prudenza, perché il rischio che li contagi c’è, ma capisco cosa lo anima. Un’altra persona visita in video-chiamata una disabile che prima andava a trovare, e insieme passano un po’ di quel tempo altrimenti troppo lungo e vuoto. Una mia amica è riuscita, mediante un sistema di corrieri attivati per tempo, a far recapitare al suo fidanzato distante, che non vede da settimane, la torta per il giorno del suo compleanno, e poi insieme gli abbiamo fatto una videochiamata al momento delle candeline. Una famigliola di Milano si è messa a fare il pane per tutto il condominio, anche se mi hanno detto costernati che pochi si sono fidati di accettarlo. C’è chi sta ideando corsi e tutorial per intrattenere in modo qualificato; chi canta ai compleanni dai balconi; c’è chi prega per quelli che conosce e per quelli che non conosce.

Ci sarebbero tanti esempi da fare, una costellazione di gesti piccoli e grandi d’amore, perché l’amore, quando è vero, è creativo, e si trova sempre una strada: alcuni ostacoli li attraversa, altri li bypassa, altri ancora li trasforma in risorse per amare di più.

Per tornare al quesito iniziale, sembra proprio che l’unico obiettivo che valga la pena darsi in questa vita sia amare; l’amore è l’unico vero potere, perché è l’unica cosa che possiamo attuare sempre e comunque se lo vogliamo, “in modo che”, scrive il già citato sant’Ignazio di Loyola, “non desideriamo da parte nostra la salute piuttosto che la malattia, la ricchezza piuttosto che la povertà, l’onore piuttosto che il disonore, una vita lunga piuttosto che una vita breve, e così per tutto il resto, desiderando e scegliendo soltanto quello che ci può condurre di più al fine per cui siamo creati”. Che è amare, appunto.

Se non ami, non dare la colpa alla quarantena: le porte che devi aprire non sono quelle di casa tua, ma quelle del tuo cuore.

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