In morte di don Vincenzo Rini: discreto ma importante punto di riferimento per tutti i settimanali diocesani

Il suo sorriso era proverbiale ed era la strada per una capacità non comune di stemperare le tensioni e favorire il dialogo; i suoi editoriali erano sempre scritti con l’arguzia che solo i sempre più rari maestri del giornalismo hanno saputo avere. Durante il suo mandato aveva voluto incontrare il maggior numero di redazioni nei luoghi dove esse operano per sottolineare quel rapporto col territorio che è elemento costitutivo delle testate diocesane sin dalla loro fondazione

Foto Calvarese/SIR

Con la morte di don Vincenzo Rini la Fisc perde una delle personalità più significative della sua ultra cinquantennale storia.
In tutti gli incarichi cui era stato chiamato (fra cui quello di presidente della Federazione dal 1998 al 2004 e poi del Consis e del Sir) aveva sempre fatto del confronto e dell’accoglienza lo stile di quello che per lui era prima di tutto un servizio ecclesiale: “servire l’informazione è servire la Chiesa” è una delle frasi che amava ripetere.
Il suo mandato alla guida della Fisc è coinciso con l’affermarsi delle nuove tecnologie che hanno portato anche le testate diocesane ad una significativa presenza nel web. Un passaggio importante da vivere con lo spirito che lo stesso don Vincenzo aveva spiegato durante un’Assemblea nazionale: “Cerchiamo di essere giornali che guardano ma non si fermano all’oggi e compiono ogni sforzo per mettersi all’ascolto della cultura moderna per svelarne i semi della Parola”.

Il suo sorriso era proverbiale ed era la strada per una capacità non comune di stemperare le tensioni e favorire il dialogo; i suoi editoriali erano sempre scritti con l’arguzia che solo i sempre più rari maestri del giornalismo hanno saputo avere.

Durante il suo mandato aveva voluto incontrare il maggior numero di redazioni nei luoghi dove esse operano per sottolineare quel rapporto col territorio che è elemento costitutivo delle testate diocesane sin dalla loro fondazione.
Terminata la direzione alla guida de “La Vita Cattolica”, settimanale della diocesi di Cremona, aveva continuato a seguire la vita della Federazione, non mancando ai più importanti momenti associativi. Per i presidenti che si sono susseguiti dopo di lui è stato un discreto ma importante punto di riferimento e la sua amicizia una sicurezza ed un dono preziosi.

(*) presidente Fisc

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