Pasqua

Le vie Crucis della gente di Carupano, nella Missione diocesana in Venezuela

Non sappiamo quest’anno che tipo di settimana santa celebreremo. Non essendoci la luce, molti rimangono anche senz’acqua e altri non possono neanche riscaldarsi una zuppa di verdure. Pensavamo di aver toccato il fondo, eppure quante amarezze ancora per tanti morti e profughi. Rimangono i vecchi e i bambini. Con uno stipendio, una famiglia non arriva a fine settimana. E poi, vietato ammalarsi!

Non c’è la luce, tutto è buio d’intorno, ma così – direte – è più facile vedere le stelle brillare. Siamo in Venezuela: “qué pasa?” Luci e ombre; più ombre che luci. Non sto parlando solo in senso metaforico perché da un mese in qua la luce è diventato il problema fondamentale. Infatti siamo rimasti senza luce per più di tre giorni – senza internet per dieci- e continua a mancare per ore tutti i giorni. Fino a quando? Non si sa. Fare un Via crucis può essere molto romantico, ma anche un po’ più complicato; ne abbiamo fatte a decine, per tutti i settori.

La Via crucis risulta molto in sintonia con la vita di questa gente buona.

L’altra sera, in un settore un po’ emarginato, quando incomincio la prima stazione mi guardo attorno: due donne di chiesa e diciotto bambini! Non sono forse loro il futuro di un nuovo Venezuela?

In realtà, non sappiamo quest’anno che tipo di settimana santa celebreremo. Non essendoci la luce, molti rimangono anche senz’acqua e altri non possono neanche riscaldarsi una zuppa di verdure. Pensavamo di aver toccato il fondo, eppure quante amarezze ancora per tanti morti e profughi. Rimangono i vecchi e i bambini. Con uno stipendio, una famiglia non arriva a fine settimana. E poi, vietato ammalarsi! In Caracas si vendono medicine sciolte tirate sul marciapiede.

Siamo sempre allo stesso punto: con le buone questo presidente non se ne va.

Le marce settimanali di protesta sono state fatte in ben 358 città, in un solo giorno; ad esse partecipano anche preti e vescovi. Il 90 per cento dei venezuelani non vuole più questo presidente; però troppi continuano ad ascoltare le uniche televisioni filo governative. Per colmo, adesso siamo rimasti anche senza benzina. Non resta che sperare nella luce di Cristo Risorto perché illumini e sani tutta questa nostra realtà di miseria. Santa Pasqua a tutti.