Una campagna e un hashtag, #lodiononrisolve, per dire che “l’odio non risolve i problemi, ma li amplifica”: a lanciarla oggi è l’associazione di promozione sociale Neos Kosmos (www.neoskosmositalia.it), che vuole porre “l’attenzione sulla gravità della diffusione dei messaggi di odio, verso tutti, ma in particolare nei confronti di migranti e rifugiati, da anni additati come primo capro espiatorio. Un odio che offende e umilia non solo chi lo riceve, ma danneggia anche chi lo diffonde, alimentando la propria rabbia e negatività, avvelando la comunità nella quale tutti viviamo”. Dopo il Covid-19, scoperto due anni fa proprio in questo periodo, dicono dall’associazione, sta prendendo forza “un altro virus, quello dell’odio: siamo impoveriti, impauriti, la coperta sociale sembra più corta e la torta sempre più piccola, e quindi non c’è posto per tutti”. Neos Kosmos denuncia “la contrapposizione via via più netta tra ‘noi che andiamo aiutati (e colpevole il governo se non lo fa) e loro che non ne hanno il diritto (e colpevole il governo se solo si azzarda a concederglielo, quel diritto)’. Loro…sono sempre loro, i diversi da noi, prima di tutto i migranti e i rifugiati”. “L’odio non risolve” non è solo il titolo della campagna, ma è, spiegano i promotori, “l’accorato appello che lanciamo: l’odio non risolve i problemi della equa distribuzione delle risorse, della criminalità, del rispetto dei diritti fondamentali e della giustizia; l’odio non garantisce che le nostre richieste vengano finalmente esaudite, ma al contrario genera rabbia e sofferenza. L’odio che diffondiamo costruisce solo un mondo peggiore per noi e i nostri figli”. La campagna fa parte di un’azione più ampia contro l'”hate speech”, denominato “Charm” che vede unite l’Unicef (Europa e Centro Asia), il network europeo interreligioso dei giovani (Eiyn) e l’università di Winchester. L’inizio è fissato per domani, sabato 19 febbraio, con una prima serie di documenti esplicativi sull’odio online, e da domenica 20 febbraio, a due anni esatti dalla scoperta del primo caso di Covid-19 in Italia, Neos Kosmos diffonderà una serie di storie “per contrastare la narrativa di odio rivolta ai migranti e rifugiati”. Un vero e proprio “viaggio social” in giro per l’Italia, per dare voce “a tante storie, belle o dolorose, che da tempo non trovano spazio perché schiacciate dal dibattito sulla pandemia. Voci e testimonianze che ci aiuteranno a capire che l’odio, soprattutto verso i più deboli, non solo ferisce chi lo riceve, ma ci rende cattivi, prigionieri della nostra stessa rabbia (dal latino captivus, prigioniero) e dei pregiudizi”. Per aderire alla campagna basta seguire l’hashtag #lodiononrisolve e “rilanciare i messaggi sui propri profili, arricchendoli con contenuti personalizzati. Ogni giorno ci saranno storie e documenti diversi, grazie al contributo di tanti partner ed amici”.