“La famiglia non è un fatto privato ma sociale”. Così Raffaella Iafrate, docente dell’Università Cattolica Sacro Cuore, durante la tavola rotonda nell’ambito del 42° Convegno Bachelet, oggi a Roma. “La famiglia – continua – dialoga con il sociale e ne è influenzata. È una sfida importante che dobbiamo assumere. Pensate a come si è trasformata la tematica della relazione coniugale. Queste trasformazioni sono il frutto dell’influenza reciproca fra la realtà privata, sociale e politica. Anche la genitorialità ha assunto connotazioni diverse, spesso come un’esperienza cercata a tutti i costi”.
Anche se è cambiata negli anni, secondo la docente, tutti hanno un’idea di famiglia: “L’esperienza di essere figli – afferma – è comune a tutti. La cura è la tessitura della relazione con l’altro, in cui la donna è la regista. Quando nascono i bambini, le donne curano le relazioni con le scuole e le famiglie di origine. La cura è spesso interpretata dalla donna ma la generatività cammina con a fianco il rischio della degeneratività. Credo che l’eccesso di cura e l’eccesso di polarizzazione della cura solo sul versante femminile e materno possano essere pericolosi. La cura è generativa quando si esercita nella differenza. La cura della differenza permette la relazione. La sfida del futuro – conclude – è tornare a un’idea di parità e un dialogo fra differenze”.