Giornata del malato: mons. Schillaci (Lamezia Terme), “la cultura della cura deve essere il nostro stile di vita”

“Quanti dei nostri cari, in questi due anni, se ne sono andati senza poter stringere una mano, senza essere accompagnati come meritavano di essere accompagnati. Lo hanno fatto per noi tanti medici e operatori sanitari negli ospedali. Il nostro Dio è un Dio che ci domanda vicinanza, prossimità, misericordia. Il volto della misericordia di Dio è Gesù, che è venuto sanando e beneficando tutti, che si è avvicinato anche a coloro che non erano ritenuti degni di essere avvicinati: agli ammalati, agli ultimi, agli scartati. E si è avvicinando toccando, prendendo per mano”. Lo ha detto il vescovo di Lamezia Terme, mons. Giuseppe Schillaci, che, a conclusione della trentesima Giornata mondiale del malato nella memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, ha presieduto in Cattedrale la concelebrazione eucaristica con la partecipazione della grande famiglia dell’Unitalsi sottosezione di Lamezia Terme. “Sanare e beneficare tutti come ha fatto Gesù – ha proseguito mons. Schillaci – deve essere sempre più il nostro stile, lo stile di noi cristiani”. Per il vescovo lamentino “la cultura della cura deve essere il nostro stile di vita. Il Signore non si ritrae mai da chi soffre, ma si avvicina: nell’immagine di Gesù che si avvicina al sordomuto, in disparte, toccandolo, noi vediamo l’autentica prossimità, il coinvolgimento, l’essere accanto all’altro”. Nel corso della concelebrazione eucaristica, mons. Schillaci ha amministrato il sacramento dell’unzione degli Infermi ad alcune persone accompagnate dai volontari.

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