“È molto bello, cari giovani, vedere la cattedrale piena della vostra significativa speranza. Don Bosco vi sorride dal Cielo, come in questo momento sorride a voi, alla vostra vita, al vostro impegno, alle vostre gare sportive il vostro vescovo”. A sottolinearlo è stato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’introdurre la solenne celebrazione eucaristica di apertura del centenario della presenza salesiana a Perugia (1922-2022), nella cattedrale di San Lorenzo, ieri pomeriggio, nella memoria liturgica di san Giovanni Bosco.
“Vogliamo celebrare i cento anni della presenza dei Salesiani a Perugia – ha proseguito il cardinale –. Cento anni sono tanti ed è stata una presenza bella e significativa quella di centinaia e centinaia di giovani che sono passati dai Salesiani per la scuola, per lo sport e per la formazione. E a tante persone è rimasta impressa la cara immagine di Don Bosco. Vi auguro, cari figli, che sia così anche per la vostra vita”. Nell’omelia il porporato ha evidenziato: “Celebrare cento anni della vostra presenza nella nostra arcidiocesi è un dono e, insieme, una responsabilità. Con grande rispetto, ammirazione e gratitudine, cari figli di Don Bosco, i nostri occhi non possono non guardare indietro a coloro che vi hanno preceduto, sopportando con dignità le non poche fatiche e sofferenze del loro tempo. È grazie a loro se noi oggi possiamo celebrare questa giornata e questa ricorrenza. La presenza salesiana, qui a Perugia, risale al 1922 quando fu aperto nella parte vecchia della città un orfanotrofio con annesso convitto per ragazzi indigenti che venivano a studiare in città. Nel piccolo ambiente fiorì anche un oratorio molto stimato. Era l’amato ‘Penna Ricci’, nel popolare rione di Porta Sant’Angelo. Sono sicuramente migliaia i giovani che in questi decenni sono passati e, direi, sono cresciuti grazie alle opere salesiane: le scuole, anzitutto, ma anche gli oratori, il Convitto, il Centro di formazione professionale. Tutto ciò testimonia quanto abbia inciso nel nostro tessuto sociale l’opera educativa e formativa offerta lungo un secolo”.
Il card. Bassetti ha osservato che i Salesiani sono il frutto dell’invito di Gesù “ad accogliere i piccoli. Sappiamo quanto sia ancor più necessario in questo nostro tempo. Se pensavamo che nella nostra società e nel nostro continente non vi fossero più emergenze a riguardo dell’educazione delle nuove generazioni, purtroppo abbiamo appreso invece che proprio la pandemia di Covid-19 ha causato – solo per fare un esempio – un enorme incremento dei casi di depressione tra gli adolescenti”. Ma “è nei giovani la nostra speranza, e don Bosco questo l’aveva capito bene, e voi, carissimi Salesiani, siete coloro che, in prima linea, continuate a lavorare con loro, a credere in loro, a investire in loro”.